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Edizione straordinaria

Ritrovata la Speranza

Ritrovare la speranza. E’ stato possibile grazie ai ragazzi di Azione Cattolica, provenienti da 12 parrocchie, divisi in tre redazioni (squadre), i quali sono riusciti a recuperare le competenze necessarie, perdute da un giornalista demotivato e senza speranza. Quattro piccole dinamiche hanno permesso di fare tornare il sorriso al “giornalista disperato” che mai ha smesso di cercare la Buona Notizia.

Tramite la sua storia i ragazzi hanno preso coscienza che siamo un po’ tutti come il giornalista disperato ma ciò nonostante, non occorre smettere di essere cercatori di speranza, in gruppo e mai da soli, “al servizio di…”, “utili per…”.  Tutto questo lo si trova nel nostro essere soci di AC, anche se distanziati, anche se on line o “solo” a messa oppure “una volta ogni tanto”, perché non è mai troppo tardi per dire il nostro SI.

Ai ragazzi un’infinita gratitudine per la loro presenza, per il comportamento all’altezza della situazione. A loro, a fine giornata, è stato chiesto “Che notizia puoi annunciare?”; questo è il mandato missionario  loro affidato: raccontare ai loro amici di questa giornata, di questo piccolo ma significativo passo. Sotto lo sguardo della Madonna delle Lacrime è stata celebrata l’Eucarestia. A Lei, protettrice della nostra associazione, i ragazzi hanno affidato le loro preghiere ed i loro desideri.

Si è, così, concluso il “Mese degli Incontri”, in presenza, dopo una serie di attività e giochi on line, con una rappresentanza di due ragazzi per parrocchia accompagnati dall’educatore, con la speranza che possa essere, per tutti i settori, l’inizio di una serie di appuntamenti in presenza.

Rita Dell’Aquia
Responsabile diocesana ACR

 

La vita familiare cammino di santità

Domenica scorsa abbiamo vissuto l’ultimo degli incontri che l’AC diocesana ha organizzato sul tema della famiglia in riferimento all’Amoris laetitia.

Questi momenti ci hanno arricchito e ci hanno permesso di riflettere sull’esortazione apostolica del Santo Padre pubblicata 5 anni fa, per accompagnare le famiglie nel loro cammino insieme. Ringraziamo i relatori Salvatore e Maria Grazia Cannizzaro, dell’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare, Mons. Gronchi e la coppia Pina e Franco Miano.
E’ stata una gioia vivere questi momenti che ci hanno fatto riflettere sulle parole di papa Francesco, su quanto il matrimonio sia un segno prezioso, una realtà’ che cresce e si costruisce insieme, accettando i propri limiti e le proprie fragilità. Abbiamo imparato quanto siano necessari la cura e il dialogo per evitare che la quotidianità’ diventi routine, causando crisi a volte irrimediabili. La coppia deve essere aiutata e sostenuta dalla comunità attraverso anche una pastorale familiare più attenta ai bisogni delle persone e che prepari con maggiore consapevolezza i giovani al sogno che intraprendono.

La fede è fondamento per la vita di coppia e aiuta a risolvere i problemi grazie alla presenza di Cristo che insegna a gioire insieme, superando incomprensioni e difficoltà nella consapevolezza di essere sempre un “noi”!
La vita familiare, pertanto, diventa un cammino di santificazione, riflesso dell’alleanza tra Cristo, l’umanità’ e la Chiesa e la comunione tra persone riflette la comunione trinitaria. Il matrimonio è frutto di un discernimento vocazionale da vivere come dono, ma, come ogni dono, pone un compito e si genera e rigenera attraverso la cura, che si espande e diventa accoglienza. Grazie alla fede e alla preghiera, la famiglia si rafforza e rimane unita. Ecco perché è importante pregare gli uni per gli altri, così alla comunità’ cristiana è chiesta la pazienza di accompagnare la coppia nel suo cammino.

Ringraziamo il Signore per questi momenti che ci hanno arricchito e ci hanno regalato il dono della vicinanza, anche se virtuale, con tanti amici di AC e della Pastorale familiare che hanno condiviso con noi queste occasioni di incontro.

                                                                                                                              Rosa Mannone
Vice presidente diocesana adulti

Giuseppe Notarstefano è il nuovo Presidente Nazionale

Giuseppe Notarstefano è il nuovo Presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana per il triennio 2021-2024. È stato nominato dal Consiglio permanente della Cei, che lo ha scelto all’interno della terna di nomi che il Consiglio nazionale dell’Azione cattolica italiana ha indicato dopo la conclusione della XVII Assemblea nazionale dell’Associazione.
Siciliano, 51 anni, Giuseppe Notarstefano vive a Palermo con la moglie, Milena Libutti, e il figlio, Marco, di 12 anni. È ricercatore di Statistica economica e attualmente insegna all’Università Lumsa sede di Palermo. L’esperienza associativa, e in particolare il servizio educativo e l’impegno sociale, hanno accompagnato le diverse fasi della sua vita: dal 2014 a oggi è stato vicepresidente nazionale Ac per il settore Adulti.
Collabora attualmente come esperto all’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei e dal 2016 è componente del Comitato scientifico organizzativo delle Settimane Sociali dei cattolici italiani. È membro della redazione di Aggiornamenti Sociali, La Società, Esperienze Sociali e Dialoghi.
«In Azione cattolica – sono le prime parole del nuovo presidente – tutti abbiamo imparato ad amare senza riserve e a servire senza guardare l’orologio, perché amare e servire sono i verbi che coniugano la gioia del Vangelo come ci ha detto Vittorio Bachelet, modello luminoso per tante generazioni di aderenti e responsabili associativi».

Il ruolo ecclesiale e sociale della famiglia

Amoris laetitia

Domenica 30 maggio, alle ore 16.30 si terrà, sulla piattaforma Cisco Webex, il terzo incontro sull’Amoris laetitia, con due ospiti di eccezione: Franco Miano, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, e sua moglie, Pina De Simone, attualmente direttrice della rivista “Dialoghi”.

I coniugi Miano hanno partecipato al Sinodo sulla Famiglia e  ci aiuteranno, partendo da una riflessione su alcuni capitoli dell’Amoris laetitia, a comprendere meglio il ruolo ecclesiale e sociale della famiglia. Si tratta di tematiche sempre attuali, specialmente in un contesto quale quello che stiamo vivendo, dopo una lunga emergenza sanitaria, che ha evidenziato limiti e ferite della  comunità familiare, richiedendo, perciò, un rinnovato impegno, proprio per rendere la famiglia sempre più protagonista della vita sociale ed ecclesiale, accompagnando i giovani fidanzati, le coppie di sposi, nella vita di ogni giorno, cogliendo le sfide di una società sempre più complessa, ma altrettanto desiderosa di senso.

Le famiglie – ha detto Franco Miano, in un’intervista di qualche anno fa – hanno bisogno di nuovi racconti, nuovi linguaggi, di sapersi dire a partire dalla concretezza della vita“. Per sua moglie, occorre “aprire lo sguardo non solo alle problematiche della famiglia, ma anche a ciò che è da scorgere nelle pieghe dell’esistenza, in quella profonda esperienza di amore, condivisione che la famiglia reca in sé, pur tra mille difficoltà“. Una domanda, questa, sempre attuale, per dare voce “a quell’ansia di relazione, a quel bisogno di comunione che abita il cuore dell’uomo“.

A vele spiegate

Laboratorio della formazione

Il prossimo 22 maggio, alle ore 16.30, sulla piattaforma Ciscowebex, si terrà il terzo incontro del laboratorio della formazione, rivolto a tutti i responsabili associativi ed educativi.

L’appuntamento del prossimo sabato sarà dedicato ad una riflessione, in gruppi, sulla relazione finale del Presidente nazionale, Matteo Truffelli alla scorsa Assemblea nazionale, anche in una prospettiva di programmazione per il prossimo anno associativo.

Dopo i primi due incontri “frontali”, il Consiglio diocesano ha pensato ad un momento che privilegi il dialogo e la partecipazione di quanti, a vario titolo, responsabili associativi ed educativi, sono direttamente impegnati nelle comunità parrocchiali, per dare voce alle loro istanze, ai problemi ed alle esigenze emergenti, specialmente in un contesto così complicato, come quello che abbiamo vissuto.

In fondo, come disse Vittorio Bachelet il giorno della sua nomina a Presidente generale, la ragione per cui esiste l’Azione Cattolica è, molto semplicemente, quella di «aiutare gli italiani ad amare Dio e ad amare gli uomini» . È su questo che dobbiamo lavorare.

Le parole conclusive di Matteo Truffelli sono davvero dense di significato; un vero e proprio programma sul quale riflettere ed iniziare a  progettare!

L'Assemblea nazionale vista da lontano

E’ sempre tempo di grazia

La XVII Assemblea nazionale di Azione Cattolica si è conclusa tra applausi, forti emozioni, commozione e tanti progetti da realizzare, per andare avanti nel nostro cammino con sempre maggiore tenacia e speranza.

Sicuramente sono mancati gli abbracci, il ricordo di una foto insieme, la possibilità di confrontarsi in presenza, tuttavia dare la possibilità a tutti i soci, on line, di seguire alcuni momenti assembleari è stata una grazia, un dono di cui faremo tesoro!

Dai saluti istituzionali alle parole appassionate del nostro amico Matteo Truffelli, al momento di preghiera guidato dall’assistente nazionale mons. Gualtiero Sigismondi, alle varie testimonianze fino all’intervento simpaticissimo e divertente dei ragazzi, tutti ci hanno regalato parole di speranza, ci hanno trasmesso, con i loro messaggi e il loro entusiasmo, fiducia, ci hanno indicato strade da percorrere insieme per fare di questo tempo un’occasione di ascolto della nostra realtà per vivere da fratelli, che devono cercare modi sempre nuovi per annunciare la bellezza del Vangelo.

Come ci ha ricordato il nostro Presidente nazionale uscente ogni momento dell’Assemblea è fondamentale per cercare di capire, insieme, come l’Ac potrà essere all’altezza del tempo in cui ci troviamo come ripensare noi stessi e il mondo che vogliamo essere, la società che vogliamo costruire, la Chiesa che vogliamo sognare.

Ricchi, allora, dei momenti forti vissuti in questi giorni, ripartiamo carichi di voglia e speranza di andare avanti insieme in questo tempo di cambiamento, per essere capaci di interpretare la storia alla luce della volontà di Dio.  nella convinzione che ognuno darà il massimo per rendere più bella la nostra Azione Cattolica e la nostra Chiesa!
A tutti noi buon lavoro!!!

Rosa Mannone

Diario di bordo / Assemblea nazionale

Non temere, Azione Cattolica!

Un fine settimana all’insegna di votazioni on line, discussione di emendamenti, riflessioni in gruppo, momenti di preghiera. Si è conclusa, ieri pomeriggio, la XVII Assemblea nazionale di Azione Cattolica: la prima, nella centenaria storia associativa, svoltasi con modalità telematica, lontano da Roma, alla quale hanno, comunque, partecipato quasi 800 delegati da tutta Italia.

Un esercizio faticoso, ma entusiasmante, che ci ha ricordato, ancora una volta, come la partecipazione associativa è scuola di democraticità, che accresce il senso di responsabilità di ciascuno e dell’intera associazione.

Due giornate intere, davanti ad uno schermo, per confrontarsi, votare, ascoltare gli interventi a favore e contro ciascun emendamento, non è cosa semplice, ma ne vale sempre la pena, per crescere  e per sentirsi parte integrante di un cammino, di una storia, bella e che ci provoca sempre.

Quattro le direttive, offerte dal Presidente nazionale, Matteo Truffelli, nella sua relazione conclusiva, lungo le quali camminare nei prossimi tre anni: la fiducia, la mitezza, la conversione missionaria e la sinodalità. La fiducia nel futuro, nella bellezza della storia, perché come laici adulti nella fede, non possiamo che essere uomini e donne di speranza; la mitezza, come stile, come modo di essere del laico di AC; la conversione missionaria, con la consapevolezza che si pratica l’evangelizzazione non per convocazione, ma per immersione, ed infine, la sinodalità, senza porci mai in atteggiamento di superiorità.

Dopo l’approvazione del Documento programmatico per il prossimo triennio, con una significativa aggiunta dell’emendamento votato in assemblea e proposto da trenta acierrini provenienti da tutta Italia, è stata votata la mozione per prolungare questo mandato, iniziato per molti a livello diocesano lo scorso anno, al 2024 ed è stata fatta la proclamazione degli eletti al Consiglio nazionale, tra i quali figurano ben tre siciliani: Claudia D’Antoni per l’articolazione ACR, Renato Meli per il settore adulti ed Emanuela Gitto per il settore giovani.

E’ seguita la conclusione di Matteo Truffelli ed i ringraziamenti finali: un momento davvero emozionante e commovente per chi ha fatto un lungo tratto di strada a servizio della Chiesa e del Paese; un invito a continuare a voler bene al nostro tempo, alla nostra terra, al nostro Paese, alla Chiesa, a chi si affida alla nostra passione educativa, all’AC tutta!!

Ed un saluto che è anche un programma «Siete (e continuate ad essere) una Chiesa bellissima».

Diario di bordo / Assemblea Nazionale

Sulla stessa barca

Il percorso della XVII Assemblea nazionale si è impreziosito, ieri sera, di un’importante frammento: una serata di approfondimento dal titolo evocativo “Sulla stessa barca”, per riflettere sul tema della pandemia.

Quattro tematiche fondamentali: interiorità, fraternità, ecclesialità e responsabilità, pilastri del Progetto formativo, rimeditate con lo sguardo di un lungo anno di pandemia, attraverso le esperienze di diverse associazioni diocesane. Ospiti di eccezione, il giornalista Alessandro Sortino e la teologa Lucia Vantini, che hanno evidenziato le sfide per il futuro e la necessità di ripartire dalla crisi per tracciare sentieri nuovi ed inesplorati di gioia e di vera ed autentica fraternità. Pur con la consapevolezza che ci sia ancora molto da fare, c’è la certezza di essere comunità autentica, capace di farsi compagna di viaggio di chi soffre per le strade del mondo.

Siamo, allora, sulla stessa barca perchè siamo interconnessi, siamo chiamati a non chiudere gli occhi sulla strada da fare ed avere la forza e la creatività per riconoscere ciò che già c’è di positivo. In altri termini, siamo chiamati ad avere lo spirito autentico della Pasqua, di chi non chiude gli occhi dinanzi alla Croce, ma sa che solo attraverso essa, può godere la gioia infinita della Resurrezione.

 

Diario di bordo / Assemblea nazionale

Un popolo che solleva lo sguardo

Ieri sera si è svolto, in diretta sul canale You Tube nazionale dell’Azione Cattolica Italiana,  il momento di preghiera pensato dalla Presidenza Nazionale, all’interno dei lavori assembleari.

Una veglia essenziale, coinvolgente, a tratti emozionante, nella quale l’Assistente Generale, Mons. Gualtiero Sigismondi, ha invitati tutti i partecipanti a riflettere sul senso della profezia e sulla figura del profeta. Tale è colui che ha i costumi del Signore; è l’uomo dell’attesa, è colui che scorge i passi di Dio nella storia; ha la pazienza del contadino, ha la perseveranza della sentinella.

Cosa si aspetta, allora, il Signore da questa assemblea nazionale? Che l’Azione Cattolica  sollevi lo sguardo con la lungimiranza dei profeti. Siamo – ha concluso l’Assistente Generale -, giardinieri, non padroni di questo popolo meraviglioso che abita le nostre città.

 

Audio_riflessione_Mons_Sigismondi_27 04 2021


“La nostra bellezza è abitare la storia”

Da ieri quasi 800 delegati, provenienti dalle diverse diocesi di Italia, sono chiamati ad eleggere il nuovo consiglio nazionale e ad approvare il documento programmatico per il prossimo triennio. Un’esperienza nuova, iniziata ieri pomeriggio, che si svolgerà tramite la piattaforma Zoom per i delegati e che avrà, anche,  diversi momenti aperti a tutti i soci, sulla pagina Facebook e sul canale You Tube nazionale.

Come ha ricordato il Presidente nazionale, Matteo Truffelli, nel saluto di apertura, «siamo al 25 aprile 2021, non un 25 aprile qualsiasi. Il 25 aprile di una pandemia che ci spaventa e vincola. Tante certezze  si sono incrinate, chiedendoci di ripensare noi stessi e il mondo che vogliamo essere: la società che vogliamo costruire, la Chiesa che vogliamo sognare».  Anche l’assemblea nazionale rappresenta un frammento di questa libertà, del senso di democrazia, che è fondante della nostra associazione, specialmente in questo tempo difficile, che ci chiede una risposta coraggiosa.  E proprio questa capacità di  «adeguarci alla tempesta in cui ci siamo trovati a navigare» è una prima forma di testimonianza: l’Azione cattolica non ha mollato mai. La vera bellezza dell’AC è proprio quella di abitare la storia, senza avere paura di affrontare le sfide che ci pone.

Per i quasi 800 delegati è stata la prima assemblea in modalità telematica, ma non per questo meno significativa ed entusiasmante. La partecipazione all’Assemblea nazionale è da sempre un momento privilegiato di confronto con altre realtà, è occasione di dialogo, di costruzione di relazioni di vita buona, per la crescita individuale e comunitaria.

Come Azione Cattolica siamo chiamati, infatti, proprio in questo peculiare momento storico, ad essere costruttori di speranza, tessitori di fraternità.

Ai saluti iniziali di Matteo Truffelli, sono, poi, seguiti quelli di Papa Francesco, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, del cardinale Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Sono iniziati i lavori nelle sottocommissioni per l’esame del documento programmatico. Nonostante fosse la prima esperienza on line, tutto è andato per il verso giusto. Nelle singole stanze di lavoro, ciascun delegato ha potuto esaminare e riflettere su una parte del documento, che verrà , poi, votato in plenaria.

Il prossimo appuntamento (aperto a tutti sui canali facebook e you tube) è per martedì 27, alle 21.00, per un momento di preghiera, dal titolo “Un popolo che solleva lo sguardo”, per ricordare anche tutti coloro, laici e sacerdoti, che in questo ultimo anno hanno perso la vita per il Covid.

Che questo cammino possa essere, pertanto, proficuo e condiviso per la vita dell’Azione Cattolica, della Chiesa e della società.