L’età adulta inizia quando le decisioni che danno fisionomia concreta alla persona si avviano a diventare stabili, soprattutto nell’ambito della vocazione e della professione. Si passa dalla ricerca del lavoro ad un’occupazione meglio definita; da una ricerca vocazionale aperta alla scelta di uno stato di vita; nell’affettività ci si orienta verso scelte stabili. Ciò non toglie che oggi essere adulti significhi anche convivere con tante incertezze e sentire il bisogno di “ricentrare” continuamente il proprio io nell’essenziale. Le domande formative tipiche di questa età riguardano soprattutto il senso della vita e della morte, il valore del lavoro e delle relazioni, i modi di un’appartenenza libera e responsabile alla Chiesa e di una fede non separata dalla quotidiana vita personale, familiare e sociale, e impegnata in una continua lettura sapienziale della storia e dei segni dei tempi.
Archivi della categoria: Notizie
Giovani
Il Settore Giovani riunisce i giovanissimi dai 15 ai 18 anni e i giovani dai 19 ai 30 anni che aderiscono all’Azione cattolica italiana. A loro l’Ac propone cammini formativi ordinari, svolti nelle comunità parrocchiali e territoriali, che hanno come meta la vetta alta della santità.
Il profilo dei giovani e dei giovanissimi di Ac, e gli obiettivi di fondo della proposta formativa dell’associazione, sono presentati in “Sentieri di speranza – Linee guida per gli itinerari formativi”, in particolare nel capito dedicato al Settore Giovani, intitolato “Fino in cima”. Testi che raccolgono le indicazioni del Progetto formativo dell’Azione cattolica italiana, “Perché sia formato Cristo in voi” .
ACR
L’ACR è una speciale esperienza di Chiesa che nasce, vive e cresce all’interno della comunità parrocchiale e che, attraverso originali iniziative di fraternità ed esperienze comunitarie rispondenti all’età, dona a ogni ragazzo la possibilità di incontrare personalmente il Signore Gesù.
L’ACR è nata dall’Azione Cattolica nel 1969, per valorizzare il ruolo dei più piccoli nella Chiesa. Da allora moltissimi bambini e ragazzi hanno dato vita di giorno in giorno all’ACR, trovando nei suoi gruppi un ambiente adatto a favorire la crescita e l’amicizia con tanti coetanei.
L’ACR è un cammino che vuole introdurre i ragazzi all’incontro personale con Gesù facendo esperienza viva e concreta della comunità cristiana. Il percorso formativo, che vede i ragazzi protagonisti del loro cammino di crescita, è un itinerario di iniziazione alla vita cristiana che parte dalla realtà quotidiana dei ragazzi e cerca di leggerla e interpretarla alla luce della Parola di Dio.
Presidenza diocesana 2020-2023
Presidente
Valeria Macca (parrocchia Sacra Famiglia Siracusa.)
Segretario
Loredana Magrì (parrocchia Sacra Famiglia, Siracusa
Amministratore
Domenico Figliomeni (parrocchia Sacra Famiglia, Siracusa)
Vicepresidenti Adulti
Rosa Mannone (parrocchia San Nicola, Brucoli)
Mario Germano (parrocchia San Paolo Chiesa Madre Solarino)
Vicepresidenti Giovani
Francesca Armenia (parrocchia San Nicolò, Chiesa Madre, Melilli)
Alfio Italia (parrocchia Santa Maria La Cava e Sant’Alfio, Lentini)
Responsabile ACR
Rita dell’Aquia (parrocchia Cattedrale, Siracusa)
Viceresponsabile ACR
Vincenzo Cormaci (parrocchia Santa Maria La Cava e Sant’Alfio, Lentini)
Chi siamo
Laici adulti nella fede…
Siamo un’associazione di laici impegnati a vivere, come singoli e come comunità di credenti, l’universale chiamata alla santità, attraverso l’ordinarietà della vita quotidiana, al servizio dei fratelli e della società intera. Crediamo, fermamente, nell’educazione alla responsabilità reciproca, che si accresce all’interno di un cammino personale e comunitario, nel quale vogliamo avere cura della vita delle persone, delle relazioni che si intrecciano, come dono prezioso che ci è stato affidato.
Con i Pastori…
Ci impegniamo a vivere la nostra vocazione laicale collaborando con corresponsabilità con i Pastori.
Al servizio dei fratelli
L’Azione Cattolica fin da principio ha scelto di rispondere alla vocazione missionaria, mettendosi a servizio della Chiesa nelle singole realtà diocesane. L’Azione Cattolica vive, ancora oggi, nelle diocesi italiane e nelle singole comunità parrocchiali, ponendosi come strumento di comunione con gli altri gruppi e movimenti, in fedeltà a quanto il Concilio ha chiesto a tutti i laici.
Consapevoli della bellezza dei 150 anni di storia che ci hanno preceduto…
La storia dell’Azione Cattolica Italiana, iniziata ad opera di Mario Fani e Giovanni Acquaderni nel lontano 1867, ha il volto di migliaia di giovani, ragazzi, uomini e donne, che in 150 anni ed ancora oggi, con la loro testimonianza silenziosa ma efficace, cercano di fare più bella la nostra Chiesa e la nostra società, vivendo in modo autentico e nell’ordinarietà della vita, la chiamata laicale alla santità.
Vogliamo navigare a vele spiegate!
Oggi più che mai vogliamo, con coraggio salpare insieme, a vele spiegate, spinti dal soffio dello Spirito, per prendere l’iniziativa, coinvolgere, accompagnare, fruttificare ed essere uomini e donne di Speranza, nella vita di ogni giorno.
Che cosa è l’Azione Cattolica? Ne abbiamo parlato molto, ma mi pare che sia soprattutto una realtà dei cristiani radicati nel loro territorio e nelle loro parrocchie che si conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme nel nome del Signore, che sono amici; e questa rete di uomini e donne che lavorano in tutte le diocesi, e di giovani, e di adulti, e di ragazzi e di fanciulli, che in tutta la Chiesa italiana con concordia, con uno spirito comune, senza troppe ormai strutture organizzative, ma veramente essendo sempre piú un cuor solo e un’ anima sola cercano di servire la Chiesa. E questa è la grande cosa. Perché noi serviamo l’AC non poi perché ci interessa di fare grande l’AC; noi serviamo l’AC perché ci interessa di rendere nella Chiesa il servizio che ci è chiesto per tutti i fratelli”.
Vittorio Bachelet (Saluto conclusivo alla II Assemblea nazionale dell’ACI)
In allegato l’Atto normativo diocesano
La sete generativa

Domenica 7 marzo, alle ore 16.30, incontro on line per educatori di gruppi Giovani e Acr. La professoressa Rosa Grazia Romano, docente di pedagogia delle relazioni educative e pedagogia dei processi comunicativi e dei linguaggi all’università di Messina, si soffermerà su “La sete generativa”. Il bisogno dell’altro, il desiderio di comunicare è un’esperienza fondativa che sfida ogni persona a guardarsi dentro, a diventare consapevole dei bisogni, dei desideri, delle fragilità personali.
Progetto “Koinonia”

“Rendere ciascun socio protagonista, attraverso un gesto semplice e continuativo nel tempo, di azioni di solidarietà ad ampio raggio, sentendosi parte di una comunità più grande. Un modo semplice per realizzare quella “Chiesa in uscita”, tanto cara a Papa Francesco e per divenire, come laici di Azione Cattolica, “viandanti della fede, per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti”. E’ questo l’obiettivo del progetto “Koinonia” – Il poco di molti è dono per tutti.
“Ogni vita è vita amata dal Signore, ogni volto ci mostra il volto di Cristo, specialmente quello del povero, di chi è ferito dalla vita e di chi si sente abbandonato, di chi fugge dalla morte e cerca riparo tra le nostre case, nelle nostre città. «Nessuno può sentirsi esonerato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale».
Il progetto vuole:
- educare, attraverso un impegno piccolo, ma costante nel tempo, alla cura dell’altro. Il risparmio mensile, che viene proposto, costringe a riflettere e ad interrogarsi sul significato del semplice gesto. Così facendo, però, ciascuno si fa prossimo, educando, a sua volta, chi gli sta accanto.
Per l’Azione Cattolica diocesana questo progetto rappresenta una vera testimonianza di “carità concreta e operosa”, perché la dimensione personale della carità non può che essere congiunta a quella comunitaria.Il progetto è molto semplice. Consiste nell’offerta mensile, da parte di ciascun socio/a, ragazzo/a dell’ACR, giovanissimo/a, giovane ed adulto/a, di 50 centesimi all’Amministratore diocesano, per la costituzione di un fondo di solidarietà, con finalità che verranno deliberate dal Consiglio diocesano per ciascun anno del triennio.
In allegato la presentazione
“Il servizio è una nostra caratteristica”



Domenica 12 luglio nella sua nicchia nella Chiesa Cattedrale
Esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia

Domenica 12 luglio esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia nella chiesa Cattedrale di Siracusa. Lo ha deciso la Deputazione della Cappella di Santa Lucia nel segno della tradizione: la seconda domenica del mese di luglio, agosto e settembre, il Simulacro di Santa Lucia viene esposto per consentire ai fedeli, soprattutto a coloro che ritornano a Siracusa, di rivolgere un saluto ed una preghiera alla patrona.
L’emergenza sanitaria determinata dal covid 19 non ha permesso lo svolgimento della festa del Patrocinio così come da programma ed i fedeli sono desiderosi di rivedere il simulacro argenteo recentemente restaurato.
La Deputazione, guidata dal presidente Pucci Piccione, ha disposto una serie di linee guida ed un piano di evacuazione nel rispetto delle normative covid 19. L’apertura della nicchia che custodisce il Simulacro avverrà a porte chiuse. I cancelli della Cattedrale saranno aperti alle ore 7,45. Sono previste tre messe: alle ore 8.00, alle ore 11.30 e alle ore 19.00.
Durante lo svolgimento delle funzioni religiose non sarà consentita la visita al Simulacro.
Nel rispetto delle normative covid19 la capienza della Chiesa Cattedrale è di 100 persone.
I fedeli saranno in fila, distanziati, attraverso un percorso delimitato, e potranno stazionare in piedi al massimo due persone all’interno della Cappella il tempo necessario per una preghiera. Verranno utilizzate per l’ingresso e per l’uscita le attuali vie per la visita dei turisti. All’ingresso ed all’uscita ci sarà materiale igienizzante e i fedeli dovranno indossare la mascherina all’interno della Cattedrale. Saranno presenti i volontari per verificare l’osservanza delle disposizioni.
La chiusura della nicchia avverrà dopo la S. Messa delle ore 19.00 a porte chiuse e senza la presenza di fedeli. Quindi le visite al simulacro termineranno alle 19.00.
L’apertura e la chiusura della nicchia saranno visibili in streaming sulla pagina Facebook della Deputazione.
A Palazzolo domenica prossima padre Gianni celebrerà l'Eucarestia
“Saremo giudicati sull’amore. Il rispetto è testimonianza di carità”

“Come cristiani abbiamo a cuore la cura e la custodia del fratello, specie di quello più fragile ed esposto a rischi. Il rispetto delle regole date per la salvaguardia della salute di tutti diventa anche espressione della testimonianza della carità a cui il Vangelo ci chiama“. Così il vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, in una lunga nota scritta sulla situazione che si è creata a Palazzolo Acreide per la festa di San Paolo. L’arcivescovo ha sospeso tutte le celebrazioni dopo che ha avuto luogo una breve processione. Ecco una sintesi della nota:
“Al capitolo 25 del Vangelo secondo Matteo, Gesù, attraverso l’immagine del giudizio finale, ci insegna che saremo giudicati sull’amore: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli già piccoli, l’avete fatto a me (Mt 25, 31-46). Il Signore ci ha insegnato che se vogliamo riconoscerlo dobbiamo cercare il suo Volto in quello del povero, del carcerato, del forestiero e dell’ammalato. Oggi queste parole ci dicono che ogni volta che custodiremo il nostro fratello dal rischio di una sofferenza non solo avremo agito secondo l’amore che ci è stato mostrato ed insegnato sulla Croce, ma avremo reso un atto di culto al Signore della vita.
“Siamo tutti coscienti che quest’anno non è possibile celebrare le nostre feste religiose come abbiamo sempre fatto. Ciò è imposto non solo dalle norme sanitarie ma anche dalla nostra coscienza cristiana che dinanzi a quanto accaduto e che continua ad accadere nel mondo avverte la necessità del silenzio, della preghiera e della carità.
… il sentimento religioso, tanto semplice quanto profondo e vero, ha travolto le regole che sono state date per il bene di tutti. Il desiderio di vivere con l’intensità di sempre l’incontro con la venerata immagine di San Paolo, attraverso le pratiche devozioni tradizione come l’offerta dei bambini e il pellegrinaggio verso la chiesa sono diventati così motivo di forte preoccupazione per tutte le Istituzioni.
L’Arcivescovo ed i Parroci avevano già incontrato ed ascoltato la voce dei devoti giungendo ad alcuni accomodamenti possibili. Stessa opportunità è stata offerta dal Sig. Prefetto e dalle altre Istituzioni competenti. Tutti eravamo e siamo informati che la legge pone a capo di chi è responsabile legale di un ente o di un servizio delle precise responsabilità e, in caso di inosservanza, prevede precise conseguenze anche in sede penale. Purtroppo, l’universalmente riconosciuta bontà d’animo non può essere invocata come attenuante o come giustificazione.
E’ intervenuta a questo punto, nel momento di maggiore pressione, la paterna sollecitudine dell’Arcivescovo che ha proposto a p. Gianni di concedersi dei giorni di riposo garantendogli che la sua assenza sarebbe stata comunque colmata dalla presenza di un altro sacerdote palazzolese e dalla sempre attenta sollecitudine degli altri Parroci. Inoltre, come si legge nel provvedimento adottato, l’Arcivescovo ha ritenuto necessario sospendere le celebrazioni nella Chiesa di San Paolo per evitare ogni occasione di assembramento e permettere ai fedeli devoti di potersi recare presso il simulacro del Patrono senza restrizioni eccezion fatta di quelle sanitarie.
La tensione di quei momenti ha provocato un fraintendimento circa la decisione del nostro Arcivescovo facendo ritenere che P. Gianni fosse stato punito. Niente di tutto ciò: il parroco non è stato colpito da alcuna censura o condanna canonica, né è stato dato alcun interdetto alla chiesa, ma, preso atto della situazione eccezionale si è voluto assicurare comunque il possibile svolgimento dei pellegrinaggi e delle pie devozioni.
E’ arrivato allora il momento di fermarci e di ritornare alla Via, alla Verità e alla Vita che è Cristo Rimettiamoci tutti alla scuola del Vangelo sull’esempio di San Paolo che, rivolgendosi ai Corinti, scrisse: Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio (1Cor 2, 2-5).