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Settimana Santa in Diocesi
Durante la solenne liturgia saranno benedetti gli oli santi. L’olio dei catecumeni, col quale si ungono sul petto i battezzandi prima del lavacro battesimale per infondere la forza, segno della lotta contro il male; l’olio degli infermi col quale si ungono sulla fronte e sulle mani i cristiani ammalati per infondere forza e sollievo nella malattia; l’olio del Crisma, olio misto a balsamo, con cui vengono unti sul capo i battezzati, sulla fronte i cresimati, sulle mani i sacerdoti, sul capo i vescovi come segno della consacrazione dello Spirito Santo.
L’Arcivescovo, sempre domani alle ore 19.00, presiederà nella Chiesa Cattedrale la celebrazione eucaristica in coena domini. Venerdì 25, alle ore 17.00, in Cattedrale azione liturgica della Passione e Morte del Signore.
Infine sabato, alle ore 21.30, in Cattedrale, mons. Pappalardo presiederà la celebrazione della Veglia Pasquale e domenica 27, giorno di Pasqua, alle ore 11,30 nella Chiesa Cattedrale, la celebrazione eucaristica.
Gli auguri di mons. Salvatore Pappalardo
Riconsegna della Basilica di San Giovanni
Sarà ufficialmente riconsegnata domenica 20 marzo, alle ore 10.00,
la Basilica di San Giovanni Evangelista. Saranno presenti l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, con il parroco don Giuliano Gallone, e la soprintendente ai beni culturali, Rosalba Panvini, insieme al direttore dei lavori Aldo Spataro ed al responsabile unico del procedimento Paolo Tiralongo.
I lavori di restauro, consolidamento e valorizzazione del complesso di San Giovanni alle catacombe in Siracusa, nell’ambito del finanziamento
POFESR Sicilia 2007-2013, sono costati € 1.748.000,00. Iniziati nel giugno 2014 e consegnati all’inizio di quest’anno. Il progetto è stato redatto dall’arch. Giovanna Susan e dal geom. Febronio Politino, la direzione dei lavori è stata dell’arch. Aldo Spataro e del geom. Sebastiano Sirugo.
Inoltre è stato redatto il progetto di restauro della Cripta di San Marciano per
€ 300.000,00. I lavori sono stati consegnati ad agosto scorso e sono durati cinque mesi.
“E’ la prima Cattedrale di Siracusa – ha detto mons. Sebastiano Amenta, vicario
generale dell’Arcidiocesi -. L’intero complesso, con la cripta e le catacombe, evoca
la Chiesa delle origini e aiuta i cristiani a riscoprire la propria identità e le proprie
radici. Secondo la tradizione, San Marciano, discepolo di San Pietro, è il primo vescovo.
Una Chiesa che annovera anche la sosta dell’apostolo Paolo”.
“Sono pienamente soddisfatta dei lavori alla Basilica ed all’intero complesso – ha detto
la soprintendente Rosalba Panvini – che hanno permesso anche di far ritornare nell’antico
splendore l’affresco con la raffigurazione di san Marciano”.
Il progetto ha interessato uno dei siti più importanti della cristianità siracusana, la prima
Cattedrale di Siracusa.
In tutta l’area si è svolto uno scavo archeologico con il ritrovamento di numerose tombe
a deposizione singola e multipla, dentro le quali sono stati ritrovati frammenti ceramici
di vari periodi storici, monete greche e bizantine ed accessori quali fibbie, spille, che
hanno permesso la datazione di alcuni livelli stratigrafici.
La difficoltà dell’intervento si è palesata sia nel ritrovamento di stratificazioni archeologiche
che vanno dalla fase paleocristiana, alla bizantina fino a quella normanna; che nelle
trasformazioni subite dalla Basilica nel 1400 e, soprattutto, dopo il sisma del 1693
quando è stata riedificata con una rotazione dell’impianto originario.
Via Crucis cittadina
Pasqua in fabbrica
L’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e custodia del creato promuove anche quest’anno la “Pasqua dei lavoratori”.
Dodici messe di Pasqua all’interno della zona industriale siracusana celebrate dall’arcivescovo monsignor Salvatore Pappalardo.
“Dio è misericordia” e il tema scelto quest’anno da don Angelo Saraceno, direttore dell’Ufficio diocesano. “Signore Gesù Cristo tu ci hai insegnato ad essere misericordiosi come il padre celeste e ci hai dato che chi vedete vede lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi” (Papa Francesco).
Prima celebrazione 8 marzo a Pedagaggi alla Colleroni. Si prosegue poi a Francofonte, Priolo, Carlentini, Augusta per concludere martedì 22 marzo al centro Caritas di Augusta. Prima della messa presieduta dall’arcivescovo saranno presenti diversi sacerdoti a disposizione per le confessioni.
La questione del gender
Il recente dibattito italiano sulle unioni civili ha portato alla ribalta la tematica fondata sulla teoria del “gender”, che rivendica il diritto a definire il genere sessuale a prescindere dalla connotazione uomo-padre e donna-madre.
Per approfondire un tema così attuale l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” ha organizzato un incontro dal titolo “La questione del gender” che si terrà giovedì 10 marzo, alle ore 18.30, al centro Convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime. Relatore sarà padre Maurizio Faggioni, ordinario di Bioetica presso la Pontificia Accademia Alfonisana di Roma e membro di alcune Congregazioni della Santa Sede che espliciterà gli aspetti etici fondamentali della questione del gender.
L’incontro sarà introdotto da don Salvatore Spataro, docente di Teologia morale e di Bioetica dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio.
Il modello di famiglia fondato sull’amore reciproco tra due persone di sesso complementare
viene così ad essere accostato ad ulteriori legami, che misconoscono e appiattiscono la
differenza sessuale e l’essenziale ruolo di genitorialità della coppia.
Queste le premesse per un approfondimento di estrema attualità: si avvia così la riflessione
odierna sulla possibilità di educare i figli bambini riguardo al loro orientamento sessuale
che, secondo tale teoria, è posteriore e non-predefinibile.
Scuola della Parola, le parabole lucane della misericordia
L’arma della riconciliazione
Nel salone Giovanni Paolo II si parlerà di riconciliazione con Agnese Moro, figlia di Aldo Moro, Adriana Faranda, ex-terrorista rossa e carceriere di Moro e il gesuita Guido Bertagna, animatore di un gruppo che ha fatto fare cammini di riconciliazione
tra carnefici e vittime dell’epoca del terrorismo. “Ci siamo infatti lasciati condurre dall’idea di Papa Francesco di vivere un anno speciale dedicato alla misericordia – ha detto don Nisi Candido -. Cosa significano in concreto nella vita delle persone – credenti e non credenti – parole come misericordia, giustizia, perdono, riconciliazione? Ma soprattutto è possibile chiedere perdono? E ancora, è davvero possibile perdonare? Già il 5 novembre scorso, il giudice Gherardo Colombo ci aveva introdotto nel tema della giustizia riparativa:
quella che non si accontenta di accertare la verità, ma prova a realizzare percorsi
di riparazione da parte del colpevole e di accoglienza da parte della vittima.
Adriana Faranda e Agnese Moro hanno compiuto, ciascuna in modo singolare,
percorsi di vita che si sono misteriosamente intrecciati: anzitutto per via del sequestro
e dell’omicidio del presidente Moro. Una figlia che perde il padre in modo tragico
e una donna che si rende protagonista di atti atroci. Eventi drammatici e
incancellabili nella storia personale, che segnano tra l’altro anche la storia della
nostra società italiana. Eppure, di fronte a quei fatti inconfutabili, sono emersi
nel tempo significati nuovi: nasce uno spazio di verità con se stessi, il desiderio di
una qualche riparazione del torto compiuto, di accoglienza dell’altro. Si scopre che
l’altro è sempre una persona, portatrice di una dignità assoluta. Sorge una possibilità
di riconciliazione. Con l’aiuto di padre Guido Bertagna, gesuita che ha seguito e segue
tante vite come quelle di Agnese e Adriana, proveremo a raccontare delle storie
vissute che, nonostante tutte le amarezze, hanno il sapore dolce del Vangelo”.
L’iniziativa è promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio.
Sabato mattina Moro, Faranda e Bretagna, accompagnati da don Nisi Candido,
saranno al carcere a Brucoli per parlare ai detenuti.
Al via la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Verrà celebrata in tutte le parrocchie e comunità ecclesiali e avrà per tema l’espressione tratta dalla Prima Lettera di Pietro (cap. 2, versetto 9): «Chiamati ad annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio».
Due gli appuntamenti diocesani promossi dall’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso: martedì 19 gennaio, alle ore 19.00, nella chiesa Madre di Floridia, su invito dell’Azione Cattolica, don Nisi Candido, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Religioso, terrà un incontro proprio
sulla Prima Lettera di Pietro. “Nonostante le fatiche tuttora presenti tra confessioni cristiane, uno sguardo ecumenico aiuta tutti a respirare un sentire universale – ha detto don Nisi Candido -. Il tema di quest’anno consente di riprendere alcuni capisaldi della fede in Cristo, che accomuna tutte le confessioni cristiane: la chiamata alla santità, il dono del battesimo in cui si manifesta la volontà del Padre di riconoscerci tutti
come figli, e la testimonianza delle meraviglie che il Signore ancora oggi
non smette di compiere”.
Il secondo appuntamento, organizzato in collaborazione con il Movimento dei
Focolari, avrà luogo sabato 23 gennaio alle ore 19.30 quando si celebrerà una
veglia di preghiera per la pace nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime
a Siracusa. Il tema della veglia ricalca quello del messaggio di Papa Francesco per
la giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2016: Vinci l’indifferenza e conquista
la pace. La veglia vedrà tra l’altro la partecipazione e la testimonianza di un imam,
a testimonianza della volontà di tutti gli uomini di buona volontà e di ogni credo,
di impegnarsi per un mondo più giusto in cui regni la pace. Intanto domenica 17 ha avuto luogo la Giornata del dialogo tra Cattolici ed Ebrei. Un momento
significativo sul piano dei rapporti con l’Ebraismo giunto ormai alla sua ventesima edizione.
Quest’anno si è chiuso un cammino durato dieci anni, durante i quali si è messo a
tema di volta in volta un comandamento del Decalogo. Il decimo comandamento,
tratto dal versetto 17 del capitolo 20 del libro dell’Esodo recita: «Non desidererai
la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo
né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al
tuo prossimo». È un invito rivolto a tutti per la purificazione del cuore, al fine di
apprendere l’arte di una relazionalità fraterna e scevra da egoismi, invidie e soprusi.
È quindi anche un messaggio di fiducia nella capacità dell’uomo di orientare la propria
vita verso il bene per sé e per gli altri. Un aspetto particolare della giornata del 2016
è la prossimità con il 50° anniversario della promulgazione della dichiarazione
Nostra Aetate (28 ottobre 1965) del Concilio Vaticano II.
In serata l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio ha organizzato un
cineforum sul film “Train de vie”, del regista franco-rumeno Radu Mihaileanu, e il contributo
di Moni Ovadia alla sceneggiatura, introdotto dalla professoressa Mariangela Maresca,
docente di Metodologia presso il San Metodio.
La giornata è stata preceduta sabato 16 dalla conferenza di don Carmelo Raspa,
docente di Ebraico ed Esegesi dell’Antico Testamento presso lo Studio Teologico San
Paolo di Catania, su Ebrei e cristiani a 50 anni dalla Nostra Aetate.