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“La Chiesa ha bisogno di vicinanza e prossimità”

“La riforma sarà efficace solo con uomini rinnovati: un rinnovo spirituale, umano e professionale. Il cambiamento si attua con la riforma delle persone. Lo stesso Papa Francesco ci ha dato la sua visione: “Io vedo la chiesa come un ospedale da campo dopo la battaglia. La cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità”. Lo ha detto mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano, nel suo intervento ieri pomeriggio nel salone “Giovanni Paolo II” del Santuario della Madonna delle Lacrime all’incontro promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”. 
Ad introdurre mons. Semeraro, segretario del cosiddetto “G9″, ovvero il gruppo di nove cardinali 
che sta coadiuvando il Santo Padre nella riforma della Chiesa, è stato il direttore dell’ISSR “San 
Metodio”, don Nisi Candido, alla presenza dell’arcivescovo emerito di Siracusa, mons. Giuseppe 
Costanzo. 
“Mons. Semeraro – ha detto don Nisi – è un testimone qualificato ed un protagonista di questa
stagione della Chiesa in cui papa Francesco continua ad offrire stimoli per un cambio di paradigma: 
per una Chiesa che sia più vicina alle singole persone, accompagnandole con amore e pazienza 
per lenire le sofferenze e far fare esperienza della gioia del Vangelo. In questo senso, non basta 
però la riforma interiore e spirituale: questa deve diventare anche una riforma delle strutture ecclesiali, 
perché siano sempre più a servizio della persona e al passo con i tempi”. 
Il vescovo di Albano ha chiarito subito: “Io preferisco distinguere tre corsie attraverso le quali cammina
la riforma nella chiesa: la visione ecclesiologia. Cioè quale volto di Chiesa noi vogliamo vivere in 
questo nostro tempo. Poi c’è il livello spirituale. Nel discorso che il Papa ha fatto il 22 dicembre scorso 
ha detto che la riforma non ha bisogno di cambiamenti di uomini ma di uomini cambiati dentro, 
di uomini rinnovati. La riforma deve essere animata da convinzioni interiori. L’esortazione apostolica
Evangelii gaudium è in qualche modo programmatica del Papa. Il punto di partenza è la conversione 
interiore: solo da una scelta di come vivere la Chiesa nascono le riforme”.
Ed ancora le scelte quotidiane: “Attorno al progetto famiglia ci sono diverse realtà: quelle che 
maggiormente rispecchiano la volontà del Signore e quelle che le rispecchiano con maggiore fragilità. 
I divorziati risposati in Amoris laetitia non esistono, ma esistono persone che si trovano in situazioni
differenziate anche sotto il profilo del venire da un matrimonio fallito ed essersi impegnati in un 
secondo matrimonio civile. Amoris laetitia mi chiede di vedere i germi di bene che ci sono dappertutto
perché Dio non ha abbandonato alla perdizione questo mondo. Quindi anche in questa condizione di
famiglia abbiamo il dovere di riconoscere i germi di bene che ci sono ovvero è stato il coraggio di 
ricostruire dopo un fallimento, l’impegno ad assumersi pubblicamente delle responsabilità e quindi 
portare avanti una realtà familiare. Sono germi di bene che dobbiamo fruttificare anche se non è il 
modello”.
In merito alla riforma della Curia romana, mons. Semeraro ha spiegato che “come ogni corpo umano
anche la Curia è esposta alle malattie al malfunzionamento, all’infermità”. Quindi ancora una volta un
riferimento alla quotidianità: “Papa Francesco dice che nella vita concreta non esiste bene allo stato
puro ed il male allo stato puro ma c’è una gamma tra questi due poli e noi dobbiamo prenderci cura
di qualsivoglia realtà possa crescere ed andare avanti. La comunità cristiana non è soltanto il corpo 
mistico di Cristo ma anche il corpo dove convivono la cattiva erba con il buon grano. Una comunità
di puri può essere solo di fantasia. Dietro la parvenza di bene può nascondersi il male e lo possiamo 
vedere anche per tante cose che si manifestano dentro e fuori la Chiesa: in strutture che si presentano
come portatrici di solidarietà si nascondono interessi peggiori possibili”.
Quindi un invito: “La Chiesa è in perenne riforma. La riforma è una chiamata alla quale tutti dobbiamo
cercare di rispondere. Le Istituzioni sono composte da uomini. Ma io vedo che il Papa è circondato da
tanta solidarietà della gente semplice che si vede compresa e quindi si muove nella stessa lunghezza 
d’onda che Egli ci promuove: e questo per me è motivo di speranza”.

 

Don Marco Tarascio nominato direttore della Caritas

Don Marco Tarascio è stato nominato direttore della Caritas diocesana. L’Arcivescovo, Mons. Salvatore Pappalardo, ha nominato il nuovo Consiglio della Caritas diocesana, affiancando a don Marco il diacono Sebastiano Pisasale, nella veste di vice direttore, e il diacono Antonio Bianca come segretario e tesoriere. 
Fanno parte inoltre del consiglio Marcello Munafò (Vicariato di Siracusa); Giuseppe Allanni (Vicariato di Augusta); Anna Lisa Martello (Vicariato di Lentini); Stefania Pappalardo (Vicariato di Palazzolo).  
“Ringrazio il diacono Filippo Villaruel al quale sono stato accanto negli ultimi due anni come suo vice – ha commentato don Marco Tarascio -. Lo  ringrazio per il suo lavoro: prima cinque anni come vice direttore e poi due anni come direttore hanno impresso un nuovo corso alla Caritas diocesana soprattutto nell’impegno sul territorio”. Il nuovo consiglio resterà in carica tre anni. 
“Come Caritas siamo impegnati quotidianamente – ha detto don Marco Tarascio – su diversi fronti. In questo momento stiamo portando avanti il progetto “Housing first”, che prevede convenzioni con i comuni. Le abbiamo già firmate con Siracusa, Priolo, Floridia, mentre le firmeremo a breve con Canicattini Bagni e Solarino”. Il programma è caratterizzato dall’immediata proposta di ingresso dell’utente in un alloggio. L’obiettivo è fornire una risposta, per quanto possibile, alla dilagante e dirompente questione dei senza dimora, nel tentativo di individuare efficaci forme di intervento per contrastare il fenomeno della marginalità sociale. “Famiglie colme di incertezze, famiglie che sembrano essere senza speranza, scoraggiate, private dell’identità che il lavoro conferisce ad ogni persona – ha detto ancora don Marco -: a queste è stata rivolta l’attenzione della Caritas Diocesana di Siracusa che ha applicato Housing First nel tentativo di alleviare la situazione di instabilità in cui si vive. Abbiamo fornito alloggi ad diversi nuclei familiari, gravati da sfratto esecutivo”.
Diversi i progetti in atto, dedicati agli anziani o al mondo delle carceri.

 

La Riforma della Chiesa di mons. Semeraro

Una Chiesa che sia più vicina alle singole persone, accompagnandole con amore e pazienza per lenire le sofferenze e far fare esperienza della gioia del Vangelo. E’ la direzione indicata da Papa Francesco nella sua riforma della Chiesa. E sarà proprio questo il tema di cui si occuperà mons. Marcello Semeraro venerdì 17, alle ore 18.30, presso il centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime.
L’incontro è promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio che prosegue il suo percorso di riflessione sulla riforma, che lo sta vedendo impegnato in questo anno accademico. Il pensiero è rivolto alla via che papa Francesco sta indicando non solo ai credenti e ai cattolici in particolare.
Mons. Semeraro è vescovo della diocesi di Albano, e segretario del cosiddetto “G9″, ovvero il gruppo di nove cardinali che sta coadiuvando il Santo Padre nella riforma della Chiesa. Il Consiglio del G9 ha iniziato a lavorare già pochi mesi dopo l’elezione di Bergoglio: si tratta di un lavoro che richiede tenacia e saggezza allo stesso tempo. Le materie su cui si intende intervenire sono diverse e delicate: i laici, la famiglia, la vita, ma anche la formazione del futuro clero, le conferenze episcopoali nazionali. Queste singole questioni, messe insieme, mostrano la volontà di una revisione complessiva della Chiesa per renderla sempre più fedele al Vangelo in un mondo che cambia.
In questo senso, non basta però la riforma interiore e spirituale: questa deve diventare anche una riforma delle strutture ecclesiali, perché siano sempre più a servizio della persona e al passo con i tempi. In questo senso, Mons. Semeraro riprenderà quindi con chiarezza le parole di papa Francesco sulla “Chiesa in uscita”: «La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia».
 

Canti e testimonianze per la Giornata della tratta

Una veglia di preghiera ed una riflessione contro la tratta di persone. Sono le iniziative organizzate in occasione della Giornata mondiale contro la tratta e della Giornata Mondiale del Migrantes e del Rifugiato. 
A Siracusa, domenica 5 febbraio, l’Ufficio per la pastorale delle migrazioni, l’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia diocesi di Siracusa) e il CISM (Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori diocesi di Siracusa) promuovono l’incontro da titolo “Sono bambini! Non schiavi” (Papa Francesco) a partire dalle ore 16.30 nella parrocchia SS.mo Salvatore in via Necropoli Grotticelle, 60. 
Nel corso dell’incontro ci saranno le testimonianze di alcuni migranti minori ospiti delle comunità a Carlentini, e alcune ragazze ospiti delle suore del Cenacolo. Guiderà la preghiera padre Gaetano La Speme, presidente provinciale dei frati cappuccini. Si alterneranno nei canti diverse comunità e associazioni diocesane. Interverrà anche l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo. 

Don Luigi Corciulo, direttore Ufficio Pastorale Migrantes della Diocesi di Siracusa, suor Mary Anne Nwiboko, delegata USMI e padre Angelo Lipari, delegato CISM, hanno ricordato i numeri spaventosi: ogni due minuti, una bambina o bambino è vittima dello sfruttamento sessuale. Nel mondo, più di 200 milioni di minori lavorano, di cui 73 milioni hanno meno di 10 anni. Di questi piccoli, ogni anno ne muoiono 22 mila a causa di incidenti di lavoro. Negli ultimi trent’anni, si calcola che sono stati circa 30 milioni i bambini coinvolti nella tratta. Parte da questi drammatici dati, la terza giornata Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone che sarà celebrata giorno 8 febbraio. L’evento, che viene celebrato nel giorno in cui si ricorda la memoria Liturgica di Santa Bakhita, che conobbe nella sua vita le sofferenze della schiavitù, è promosso da Talitha Kum, la Rete Internazionale della Vita Consacrata contro la tratta di persone, in coordinamento con il Dicastero per la Vita Consacrata, il Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, il Pontificio Consiglio dei Migranti e Popoli Itineranti, l’Accademia delle Scienze Vaticane, Caritas Internationalis, l’Unione Internazionale delle Associazioni Femminili Cattoliche e il gruppo di lavoro contro la tratta della Commissione giustizia e pace delle Unione Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali (UISG/USG).
Papa Francesco ha ricordato: “Incoraggio quanti sono impegnati ad aiutare uomini, donne e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere e spesso torturati e mutilati. Auspico che quanti hanno responsabilità di governo si adoperino con decisione a rimuovere le cause di questa vergognosa piaga, una piaga indegna di una società civile. Ognuno di noi si senta impegnato ad essere voce di questi nostri fratelli e sorelle, umiliati nella loro dignità. Preghiamo tutti insieme”. Nel mondo la percentuale di bambini tra le vittime della tratta è in crescita. Secondo gli ultimi dati ufficiali delle Nazioni Unite, una vittima su tre è un minore. L’Africa con il 68 per cento di vittime, è purtroppo il continente con le percentuali più alte. Nel mondo i piccoli sono trafficati per sfruttamento sessuale, servitù domestica, matrimoni forzati, adozioni illegali, lavori forzati, traffico di organi, accattonaggio, pratiche criminali, stregoneria, pratiche criminali (bambini soldato, traffico di droga).

Festeggiamenti in onore di San Sebastiano

Si concludono domenica 29 gennaio, i festeggiamenti in onore di San Sebastiano, compatrono di Siracusa. La processione era stata rinviata di una settimana a causa del maltempo. Il programma prevede nella chiesa di Santa Lucia alla Badia in piazza Duomo, alle 8.00 la messa, alle 11.30 la messa presieduta da monsignor Giuseppe Benintende. Alle 17.00 il via della processione del venerato simulacro che percorrerà le vie delle centro storico di Ortigia. Alle ore 20.30 è previsto l’arrivo della processione in piazza Duomo: seguirà la tradizionale asta di doni offerti in onore di San Sebastiano. Al termine fuochi d’artificio. E chiusura della nicchia che custodisce la statua di San Sebastiano.

La Riforma protestante e la Bibbia

Quest’anno ricorre il quinto centenario dall’inizio della Riforma luterana da cui sono nati i Protestanti.
L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”, dopo l’inaugurazione dell’anno accademico con la prolusione dell’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, dal titolo “Ecclesia semper reformanda” (adagio latino che si collega spesso con la Riforma protestante inaugurata da Martin Lutero), promuove per giovedì 26 gennaio, alle ore 18.30, al centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime, un incontro su La Riforma protestante e la Bibbia, curato dal dott. Valdo Bertalot, direttore responsabile per l’Italia della Società Biblica Britannica e Forestiera e Segretario Generale della Società Biblica in Italia. Bertalot ha partecipato anche alla revisione della  Bibbia CEI edita nel 2008.
L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso.

 

Si celebra San Francesco di Sales

“Comunicare l’immigrazione: il mondo dei minori migranti” è il tema che sarà affrontato martedì 24 nel corso dell’incontro organizzato dall’Ufficio per la Pastorale delle Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siracusa e l’Ucsi nel giorno della festa di San Francesco di Sales, patrono dei Giornalisti.
La giornata inizierà nella Cripta del Santuario, alle 9,30, con la celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa e concelebrata da don Giuseppe Lombardo, consulente ecclesiastico dell’Ucsi di Siracusa, delegato regionale della Fisc Sicilia e da don Aurelio Roberto Russo, rettore del Santuario Madonna delle Lacrime. A conclusione della celebrazione il presidente provinciale Ucsi Salvatore Di Salvo leggerà la preghiera del Giornalista.
Alle 10.30, nel salone “Ettore Baranzini”, si svolgerà il seminario accreditato presso l’Ordine dei Giornalisti. Introdurranno i lavori don Aurelio Russo, rettore del Santuario Madonna delle Lacrime; Salvatore Di Salvo, presidente provinciale Ucsi e consigliere nazionale Ucsi; Santo Gallo, consigliere nazionale Ordine dei giornalisti; Salvatore Pappalardo, consigliere regionale Ucsi Sicilia. I giornalisti Giuseppe Vecchio, già presidente regionale Ucsi Sicilia e Aldo Mantineo, revisore dell’Odg Sicilia, dialogheranno con don Luca Saraceno, docente all’ISSR “San Metodio”, Abdelhafid Kheit, Unione Comunità Islamiche Italia e Iolanda Genovese, responsabile sede AccoglieRete. 

Nominata la Deputazione della Cappella di Santa Lucia

L’Arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, ha nominato i nuovi componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Il mandato del precedente consiglio era terminato e l’Arcivescovo ha provveduto al rinnovo dei componenti. Confermato il presidente, l’avv. Giuseppe Piccione. Lo affiancheranno per i prossimi cinque anni, Elena Artale, funzionario giuridico pedagogico alla casa circondariale di Siracusa; Salvatore Sparatore, docente di Storia della Chiesa all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” e vice preside del liceo classico “Gargallo”; Antonio Trigila, oculista; ed infine è stato riconfermato mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale. Mons. Salvatore Pappalardo ha rivolto un ringraziamento ai componenti uscenti: la prof. Lucilla Rizza, l’avv. Pietro Romano; il geom. Franco Vasquez. La prossima settimana il consiglio si insedierà per cominciare la programmazione anche in vista della festa della patrona di Maggio. “Ringrazio l’arcivescovo che mi ha voluto confermare nell’incarico di presidente della Deputazione, a servizio della Chiesa siracusana – ha detto l’avv. Piccione -. Naturalmente ringrazio i componenti della Deputazione con i quali abbiamo condiviso gli ultimi cinque anni di lavoro dedicandoci alla festa e al culto della patrona di Siracusa. Abbiamo lavorato ad un progetto di devozione stimolante e forte. La Patrona ci unisce tutti sotto la sua protezione. Sono convinto che i nuovi componenti della Deputazione continueranno con lo stesso impegno e con la stessa passione il lavoro iniziato”.

Si festeggia San Sebastiano, modello di misericordia

“San Sebastiano è modello di misericordia. Un Santo che aiuta le persone, ha curato la peste. Lo celebriamo nella naturale continuazione del cammino di quest’anno”. Così mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale, ha presentato la festa di San Sebastiano, compatrono di Siracusa.
“Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri. Se non dipende soltanto da noi seguirlo nel martirio, possiamo e dobbiamo seguirlo in quello che egli ha fatto per sostenere i fratelli, cristiani e pagani, dentro e fuori dal carcere diventando così per noi vero modello di misericordia”.
Ieri l’apertura della nicchia nella chiesa di Santa Lucia alla Badia e la traslazione del simulacro di San Sebastiano. In serata l’inaugurazione della mostra “Le immagini della devozione a San Sebastiano nella diocesi di Siracusa” nel Parlatorio delle Monache.
Stamane la messa celebrata da don Nisi Candido, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose “San Metodio” di Siracusa con gli aspiranti diaconi. Questa sera, alle ore 20, concerto in onore di San Sebastiano del maestro Danilo Pistone al violino accompagnato al pianoforte da Francesco Drago. Da domani a giovedì, ogni giorno, una celebrazione eucaristica alle ore 18.00. 
Venerdì 20, giornata della festa, alle ore 10.30 la messa presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo. Parteciperà il Corpo della polizia municipale di Siracusa. 
Domenica 22, alle ore 11.30, messa presieduta da monsignor Sebastiano Amenta, vicario generale
dell’Arcidiocesi di Siracusa. Alle ore 17.00, processione del simulacro di San Sebastiano per le vie di
Ortigia. All’arrivo tradizionale asta dei doni offerti in onore di San Sebastiano. Da lunedì a venerdì 
saranno celebrate le messe alle 18.00. Venerdì 27 alle ore 19.00 chiusura della nicchia di San Sebastiano. Quest’anno il campanellaio è Luigi Cavarra.

A presentare la mostra al Parlatoio delle Monache, è stato il prof. Michele Romano: “In questo 
spazio legato da continuità culturale e cultuale, abbiamo raccolto alcune immagini di San Sebastiano
rappresentato in mille sfaccettature 
nelle chiese della Diocesi. Le basiliche a lui dedicate documentano
momenti di riflessione cristiana. A Melilli, Palazzolo Acreide e Ferla, l’iconografia di San Sebastiano 
ha seguito i dettami di una catechesi quasi controriformata dove la Chiesa predilige un’iconografia
cultuale comunitaria. Un percorso devozionale nella provincia che si arricchisce con una tela di 
Fabio Amato, giovane artista che ha voluto fare questo dono al Comitato. Sicuramente Amato è 
legato alla pittura del Caravaggio: vediamo San Sebastiano sdraiato a terra, nel momento del 
passaggio quando riceve la luce divina. Una tecnica di olio su tela con una reinterpretazione 
contemporanea, potrebbe essere un giovane dei nostri tempi”. 

Gaetano Romano del Comitato di San Sebastiano ha sottolineato come la festa dedicata al compatrono
da qualche anno si è ritagliata un suo specifico spazio, aprendosi soprattutto a tanti giovani. E diversi
sono i momenti in cui la città partecipa alla festa del santo compatrono.

Esposizione del simulacro di Santa Lucia

In occasione dell’anniversario della Dedicazione della Cattedrale (9 gennaio 1927) e della ricorrenza del terremoto del 9 e 11 gennaio 1693, la Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha disposto la solenne esposizione del Simulacro di Santa Lucia, nella sua cappella nella chiesa Cattedrale.
L’esposizione, dalle ore 7,30 sino al termine delle funzioni, ha avuto inizio ieri e si concluderà venerdì.
Nell’ultimo giorno, in Cattedrale, messa e traslazione delle Reliquie di Santa Lucia sull’altare maggiore.
Le reliquie esposte sono l’omero sinistro, donato dal Patriarca di Venezia Marco Cé il 13 dicembre del 1988, ed i due frammenti della cannella del braccio sinistro custoditi nel reliquiario eseguito nel 1931 per volontà dell’arcivescovo mons. Giacomo Carabelli. Al termine della celebrazione eucaristica, che sarà presieduta dal parroco della Cattedrale, mons. Salvatore Marino, breve processione delle reliquie che saranno riportate nella Cappella dalle portatrici.