Chi mi ha toccato

Prendersi cura dell'altro, della vita, del creato

“La cura” è stato il tema del campo diocesano adulti di Azione Cattolica, svoltosi presso la Casa di Esercizi spirituali dei Missionari passionisti a Mascalucia il 2 e 3 settembre.

I presenti, giovani-adulti con bimbi, adulti, adultissimi si sono confrontati, prendendo spunto dal brano di Vangelo che guiderà l’anno associativo adulti 2023/2024, Marco (5,21-43) e non solo.

La mattina del sabato, dopo un momento di preghiera, padre Maurizio Aliotta, assistente unitario, ha iniziato il suo intervento sottolineando la grande fede dell’emorroissa, fede che la fa uscire dalla massa dove nessuno si distingue. Pur tra la folla lei stabilisce un rapporto con Gesù, esce dall’anonimato per toccarlo e Gesu’, per la sua fede, la salva.

Sottolinea l’ambiguità del toccare: toccare per possedere oppure desiderio di prossimità per una comunicazione autentica?

Gesù si fa carico delle colpe dell’umanità, questo è il punto culminante della sua vita.

Ci sono, peraltro, altri brani del Vangelo dai quali emerge come per tutta la Sua esistenza Gesù si sia fatto carico delle fragilità dell’umanità: nella Trasfigurazione, nella parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nel brano del buon samaritano.

Dobbiamo avere a cuore gli altri, essere sempre interessati a loro, in modo disinteressato, non nel senso di superficiale ma come frutto di un equilibrio molto delicato. E’ necessario essere solidali sempre, come stile di vita, non episodicamente, abbiamo responsabilità verso l’altro. Se Dio dimora in noi, anche noi possiamo essere dimora per gli altri.

Nei lavori di gruppo  la condivisione di quello che ha suggerito la riflessione è stata forte e ricca di emozioni.

Nel pomeriggio Grazia Pennisi, responsabile equipe nazionale MLAC ( Movimento lavoratori Azione Cattolica) e Padre Claudio Magro parroco della Chiesa Sacra Famiglia in Siracusa e Direttore dell’ufficio per i problemi sociali e del lavoro ci hanno arricchito parlando della cura del territorio e del mondo del lavoro, hanno condiviso  progetti e iniziative, esperienze e proposte, ma, soprattutto, la necessità di avere più attenzione  verso il mondo del lavoro,  verso la sicurezza sul lavoro , la ricchezza dell’esperienza nel campo, rendendoci più consapevoli che questa realtà ha bisogno di maggiori attenzioni da parte di tutti.

Quindi, si è svolta la visita al Santuario di Mompileri. Guidati dall’architetto Carmela Conticello,  abbiamo avuto modo di ripercorrere la storia, visitare il luogo del ritrovamento della statua della Madonna delle Grazie, rimasta sepolta oltre 30 anni sotto la lava (a sciara) , cosi nel sentire comune è divenuta Madonna della Sciara..

Nella serata abbiamo vissuto un momento di fraternità insieme all’AC di Catania che soggiornava nello stesso luogo, in spirito di amicizia e sinodalità.

Giorno 3 la prof.ssa Gabriella La Mendola, docente di Storia e filosofia e ricercatrice presso la Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna, appartenente alla Famiglia Ecclesiale Missione Chiesa-Mondo, ci ha donato riflessioni ricche e appassionate sul tema del campo, partendo dai protagonisti del brano di Marco (5,21-43):

  • la folla, una presenza che pressa, che vuole vedere, toccare, sapere, curiosa ma che non fa niente di particolare, priva di personalità, di quella personalità che sa incontrare. La folla ci dà la sensazione di stabilità, ma è una folla con fede?
  • Dalla folla emergono dei volti: il padre, sicuramente giovane, stimato, integro che fa un gesto di profonda fede;
  • l’emorroissa, donna che vive una grandissima sofferenza e che con coraggio tocca Gesù, ma non come gli altri, in modo diverso, con grande fede, dietro Gesù e ai suoi piedi. Perchè il vero discepolo sta dietro Gesù!
  • I discepoli che, pur avendo ricevuto più degli altri, a volte, non capiscono o, comunque, capiscono meno degli altri. Questo vale anche per noi che, talvolta, con poca umiltà, crediamo di essere piu’ vicini degli altri al Signore.

Non smettiamo mai di essere le sue pecore, sempre bisognosi di avere un pastore che si prende cura di noi. Così da poterci  prendere cura degli altri.

Noi siamo innestati nella vita trinitaria, in Gesù, e il Padre, quando vede noi, vede Suo Figlio.

In questa vita d’amore, sono  importanti la nostra volontà, la nostra passione, i nostri sforzi,  ma prima dobbiamo essere innestati in Cristo.

Lasciamo che Cristo si prenda cura di noi!

Toccati da Gesù, tocchiamo gli altri, dopo aver sperimentato la misericordia di Dio  possiamo capire l’altro. Potremo, allora, diventare persone e comunità che si prendono cura, far sentire all’altro che ci possiamo aiutare reciprocamente.

I lavori si sono conclusi con un saluto ed un invito della Presidente diocesana che ha affidato ai presenti quattro verbi, per vivere in pienezza il cammino associativo ed assembleare: ringraziare, per quanto vissuto, accompagnare la vita delle persone a noi affidate, rispondere, con senso di fiducia e responsabilità alla chiamata del Signore, perché la scelta associativa è prima di tutto una scelta vocazionale ed infine, camminare insieme, per far sì che l’Azione cattolica diventi sempre più palestra di sinodalità.

Con la S. Messa, lo scambio simbolico di un segno di affetto e il pranzo, insieme all’AC di Catania, si è concluso il campo diocesano, una bella esperienza di chiesa!!