‘Possa quest’anno di studi, contribuire a formare cristiani, come dice papa Francesco, non attratti da un cristianesimo da pasticceria: vogliamo sporcarci le mani lavando i piedi, volgiamo credere a un amore che, nei sacramenti, mi raggiunge e mi cambia, muta il mio modo di pregare e mi fa vivere, e non solo, dire, che sono figlio di Dio’. Queste le parole utilizzate da don Salvatore Spataro, direttore della Scuola di Formazione Teologica di Base ‘Beato Giovanni XIII’, nella prima lezione del secondo anno ciclico della Scuola. Una Scuola Teologica Diocesana voluta dall’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo per approfondire la formazione teologica degli operatori pastorali. ‘Vogliamo cogliere il pressante invito dell’illuminato magistero di papa Francesco – ha continuato don Spataro -, a rivalutare la natura pastorale della teologia, impegnandoci, come Chiesa, nello studio delle verità rivelate per una autentica testimonianza di vita e di servizio all’uomo del nostro tempo. Così iniziamo comunitariamente questo cammino di crescita, per un qualificato servizio pastorale, da rendere con evidente competenza e indispensabile passione, la passione che anima il cuore dei discepoli che voglio conoscere sempre meglio il loro Maestro, per saperlo sempre più annunciare ad un mondo ormai troppo spesso distratto, e mancante di autentiche e rispettose verità’. Quest’anno sarà trattato il tema ‘Celebrare la fede’, proseguendo il cammino iniziato con l’aspetto della ‘proclamazione della fede’. ‘La fede va anche celebrata e ogni celebrazione della fede muove la fede, non solo la presuppone, ma la nutre e la cura, la fa crescere e la irrobustisce, la rafforza e la rinvigorisce. Dal mistero di amore della morte e risurrezione del Cristo per far evincere che ogni sacramento scaturisce da esso e ad esso conduce. In quella che è stata definita l’ultima enciclica di Benedetto XVI e la prima di papa Francesco, la Lumen fidei, troviamo proprio il significato di quello che ci proponiamo di approfondire quest’anno: la fede in Gesù è luce, e questa luce illumina il senso di ogni vita umana. Solo una fede autenticamente celebrata può incidere nella vita delle persone: questa è la fede che nasce dall’incontro col Dio vivente, non da un precetto sempre meno domenicale, che abbiamo ridotto a mezz’ora di impegno, se va bene settimanale. La celebrazione autentica della fede, dunque, ci viene insegnata e diventa compito di ciascun credente, urgenza in termini di annuncio e di testimonianza. In questo inscindibile legame tra fede e sacramenti, allora, è la scommessa educativa che la Scuola di Formazione Teologica di Base vuole cogliere per contribuire a formare cristiani autentici, battezzati che vivono la vita nuova come vita teologale. Studieremo insieme che la santità non è opera umana, ma dello Spirito di Dio. Ci impegneremo a significare ecclesialmente il servizio fraterno dei discepoli a immagine del servizio di Cristo al quale il discepolo è unito sacramentalmente, ‘un servizio da schiavo’. Si, perché colui che agisce così è chiamato a rinunciare a se stesso a vantaggio dell’altro divenuto suo padrone, suo punto di riferimento, sua ragion d’essere. Questo ci insegna Gesù lavando i piedi ai suoi apostoli. Il servizio di amore che nasce dalla fede celebrata, quella fede che noi volgiamo maturare e approfondire, è la novità stessa del comandamento dell’amore: suo fondamento è l’amore stesso del Figlio nel quale anche noi siamo figli. La fede che celebriamo è, dunque, quella della lavanda dei piedi, servizio da schiavo, annuncio del dono della vita sulla croce. In Gesù, Signore e Maestro, infine, l’amore di Dio si costituisce metro di paragone e luogo sorgivo dell’amore dei fratelli. Come discepoli siamo invitati a servire i fratelli secondo la radicalità di Gesù, attingendo all’identico amore di cui ci nutriamo nei sacramenti, specialmente nell’Eucarestia’. Dopo l’introduzione del direttore, l’Arcivescovo Salvatore Pappalardo ha presieduto la Celebrazione Eucaristica. ‘Questa nostra iniziativa, sebbene non sia certamente l’unica e, forse, neppure quella prioritaria per risvegliare la fede del popolo di Dio, si pone tuttavia come un’attività di qualificato spessore pastorale per conseguire le suddette finalità indicate dal Papa. Papa Francesco nella Lettera enciclica Lumen fidei scrive che «fa parte della teologia l’umiltà che si lascia ‘toccare’ da Dio, riconosce i suoi limiti di fronte al Mistero e si spinge ad esplorare, con la disciplina propria della ragione, le insondabili ricchezze di questo Mistero» (36). L’atteggiamento fondamentale, dunque, con il quale ci si deve accostare allo studio della teologia è l’umiltà. Questa virtù, mentre da una parte ci fa riconoscere i nostri limiti ‘costituzionali’ di fronte al Mistero di Dio, il quale trascende l’umana comprensione, dall’altra però, a motivo della rivelazione stessa da parte di Dio, ci impegna ‘ad esplorare, con la disciplina propria della ragione, le insondabili ricchezze di questo Mistero’. L’umiltà vera poi apre il nostro spirito alla preghiera. Sapendo, infatti, di ‘dover esplorare le insondabili ricchezze del Mistero di Dio’, ci è necessario, e perciò doveroso, chiedere la luce dall’alto. Noi stasera vogliamo invocare lo Spirito Santo, con i suoi sette doni – sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza e timore di Dio – perché, mentre ci accostiamo allo studio e all’approfondimento delle verità che sono oggetto della scienza teologica, possiamo godere della luce e della forza del medesimo Spirito in maniera tale che la nostra fede progredisca sempre nella conoscenza del mistero di Dio e la nostra vita spirituale riceva più abbondante il nutrimento di quella grazia che ci introduce alla comunione con Dio e alla contemplazione del suo volto. Lo studio della teologia allora vi stimoli ad essere fedeli alla grazia della santificazione e della comunione in Cristo, vi renda più capaci di dare efficace testimonianza della vostra fede, responsabilmente professata, celebrata e coerentemente vissuta. Vi aiuti lo studio della teologia a maturare la vostra vocazione ministeriale all’interno della comunità ecclesiale e, soprattutto, renda più forti le ragioni della vostra speranza perché dinnanzi agli uomini siate autentici testimoni di quella civiltà dell’amore che è preludio all’avvento del regno di Dio’. La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima di 1/3 di assenze, all’esame conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano. Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00 Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa) Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta) Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini) Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo).
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AL VIA LA SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA DI BASE
Lunedì 14, alle ore 18,00 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, avrà luogo l’inaugurazione della Scuola di Formazione Teologica. Prevista una introduzione a cura del direttore, don Salvatore Spataro, e alle ore 19.00 la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Salvatore Pappalardo.
La scuola Teologica “Beato Giovanni XXIII” è un servizio pastorale dell’Arcidiocesi volto a promuovere maggiormente la formazione teologica dei fedeli.
Tutti i laici e i religiosi, soprattutto gli operatori pastorali impegnati nelle nostre comunità, sono invitati ad approfondire, con gli strumenti propri della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un arricchimento personale e di un qualificato servizio ecclesiale.
La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima di 1/3 di assenze, all’esame
conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano.
Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00
Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa)
Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta)
Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini)
Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo)
IN TRE MILA A SIRACUSA PER LA GIORNATA REGIONALE DEI GIOVANI
I vescovi di Sicilia hanno consegnato il mandato missionario ai giovani di Sicilia. Oltre tre mila, provenienti da tutta la Regione, riuniti nel Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. Si è conclusa con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, la “Giornata Regionale dei Giovani”, dal titolo “Se credi puoi’! – La fede sfida il futuro, il futuro sfida la fede”. Presenti i diciotto vescovi di Sicilia che nella giornata di sabato hanno animato la catechesi. “Ogni vescovo si è confrontato con un gruppo di giovani appartenente ad un’altra diocesi – ha spiegato don Dario Mostaccio, direttore regionale dell’Ufficio di pastorale giovanile -. Domande libere, risposte chiare da parte dei vescovi per cercare di aiutare i giovani nel loro cammino di fede”.
Ed i giovani sono rimasti entusiasti della catechesi, nel corso della quale si è parlato anche di immigrazione, e di Papa Francesco: “Ci parla al cuore – dice Luca della Diocesi di Siracusa -. E’ un Papa che sa comunicare con noi in maniera diretta e sa farsi comprendere”. La tragedia di Lampedusa in primo piano: “Mi piacerebbe poter fare qualcosa – dice Emanuela della Diocesi di Caltanissetta -. Purtroppo molte leggi oggi limitano anche certe azioni, fosse per me li accoglierei tutti”. “E’ un accoglienza continua – spiega Monica della Diocesi di Agrigento -. Noi come diocesi siamo stati particolarmente interessati al fenomeno: ci adoperiamo continuamente per aiutarli, ma ci rendiamo conto che non è facile ed ogni vita persa in mare e una sconfitta da ricordare”.
Ieri sera in piazza Santa Lucia, la Festa annuncio introdotta dal sindaco Giancarlo Garozzo e dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo: canti, balli e la messa in scena del musical su Maria ‘Eccomi, son qui’ a cura dell’associazione culturale ‘Metanoeite’ di Caltanissetta. Stamane la celebrazione Eucaristica in Santuario. “La fede in Gesù Cristo ci mette in movimento, ci indica un cammino da seguire – ha detto il card. Romeo nel corso della sua omelia -. Anche quando esso sembra un cammino in comprensibile o apparentemente inutile ma è durante il cammino nel corso di questo fiducioso abbandono che la fede si trova e porta il suo frutto. Il nostro rapporto con Dio deve andare bene al di là delle cose che chiediamo, dalla fede alla gratitudine per ciò che nasce dalla Fede: questa è salvezza. In questo “cuore mariano” della nostra bella Sicilia non possiamo non guardare a Maria che prima di tutto è modello della fede. La fede di Maria la rende discepola, la fa camminare dietro al figlio Gesù. Da Maria impariamo che nella sede possiamo muoverci. Maria è modello di un’accoglienza fiduciosa dei piani di Dio. La vergine Maria e anche modello di fedeltà. La fedeltà al progetto di Dio si misura nella sfida del quotidiano e Maria prova il dramma di questa sfida nel suo cuore nella sua umanità. Maria ci insegna quella fedeltà quotidiana al nostro dovere che si esprime nella responsabilità che da uomini e donne abbiamo di fronte a questa società. Maria e anche madre che piange lacrime di compassione per la famiglia umana segnata da tante ferite di odio discriminazione povertà perversione violenza. Sono lacrime che indicano lo sbocco della fede: lavorare per l’unità della famiglia umana vivendo la carità. Il compimento del nostro credere, ritrovarci insieme a condividere il cammino nelle difficoltà. È il forte messaggio lanciato da Papa Francesco nella recente visita a Lampedusa quest’estate: “siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere: domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza”. Saper piangere sulle povertà dell’uomo, sui drammi sociali, sulle difficoltà del cammino comune con la consapevolezza che nessun fratello ci è estraneo e la nostra fede non ci garantisce un quieto vivere di egoismo ma diventa impegno d’amore, servizio per il bene dell’altro il bene comune”.
Per la Giornata, Papa Francesco ha inviato il seguente telegramma:
‘Il santo padre Francesco rivolge il suo affettuoso saluto ai giovani della Sicilia, riuniti a Siracusa presso il Santuario della Madonna delle Lacrime insieme con tutti i Vescovi delle Diocesi siciliane. Sua Santità esorta a vivere sempre alla luce della fede in Cristo, camminando gioiosamente alla sua sequela e testimoniando ovunque il suo amore, attraverso un generoso impegno di promozione umana nella condivisione con le persone più deboli e, mentre chiede di pregare per lui e per il suo ministero, invia di cuore la benedizione apostolica, quale incoraggiamento a portare a tutti il messaggio di speranza del signore risorto’.
IN TRE MILA A SIRACUSA PER LA GIORNATA REGIONALE DEI GIOVANI
Circa tre mila giovani sono attesi a Siracusa provenienti da tutta la Sicilia. Sabato e domenica i giovani di Sicilia, insieme ai loro Vescovi, si ritroveranno ai piedi del quadretto della Madonna delle Lacrime. Siracusa ospita la ‘Giornata Regionale dei Giovani’, in occasione del Sessantesimo Anniversario della Lacrimazione di Maria. Il programma sarà articolato in tre momenti: l’incontro-dialogo dei giovani con i Vescovi; la Festa annuncio di sabato sera in piazza Santa Lucia e la celebrazione Eucaristica di domenica nel Santuario della Madonna delle lacrime e al termine il conferimento del ‘Mandato missionario ai giovani di Sicilia’. Il titolo dell’incontro è ‘Se credi puoi’! – La fede sfida il futuro, il futuro sfida la fede’.
Questa mattina la conferenza stampa di presentazione dell’evento alla quale hanno preso parte il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo; mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone e delegato dalla CESi per i giovani e la famiglia; il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo; don Dario Mostaccio, Direttore Ufficio regionale per i giovani; don Claudio Magro, Direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile della Diocesi di Siracusa.
‘Sono contento di poter accogliere questi giovani – ha detto il sindaco Giancarlo Garozzo – che al di là dei numeri porteranno sicuramente un entusiasmo nell’affrontare la vita. Dovremmo fermarci più spesso e interrogarci invece che farci travolgere dalla quotidianità’.
Il vescovo delegato, mons. Calogero Peri, ha spiegato che l’incontro a Siracusa rappresenta una continuazione ideale della Giornata mondiale della Gioventù di Rio alla quale molti giovani, vista la distanza, non hanno potuto partecipare. ‘Il tema è chiaro: molti giovani oggi non si pongono il problema della fede. Vuole essere un richiamo ed al tempo stesso un interrogativo. I giovani hanno la speranza di risorgere, sono linfa nuova in questa terra’.
Don Dario Mostaccio è entrato nei dettagli della due giorni: ‘I giovani troveranno ospitalità nelle parrocchie. Il vescovo incontrerà i giovani di un’altra diocesi per un momento di catechesi, ma anche di confronto e dialogo. I vescovi proveranno a dare risposte alle domande importanti. In piazza Santa Lucia, sabato sera, vivremo una festa, con canti e riflessioni ed un musical sulla vita di Maria’. ‘Naturalmente è un evento aperto a tutta la città – ha aggiunto don Claudio Magro -. Mi auguro che i giovani possano veramente trovare risposta ai loro dubbi. Saremo in piazza Santa Lucia, e la giovane martire siracusana è un primo esempio da seguire’.
Infine il cardinale Paolo Romeo: ‘Siamo pronti ad accogliere le domande dei giovani che si ritrovano insieme riscoprendo l’amore del Signore, condividendo le pesantezze di ognuno. In questo anno di fede, nel sessantesimo anniversario della Lacrimazione, tutte le diocesi di Sicilia sono state pellegrine a Siracusa: vogliamo lasciarci interpellare dalle lacrime di una madre. La situazione nel mondo oggi non è tanto migliore di quella del passato. Accogliamo la sfida di queste lacrime oggi. I giovani sono alla ricerca. E’ un’occasione per ritrovarci insieme e vivere il mandato che Papa Francesco ha dato ai giovani ad essere testimoni con la loro vita. Giovanni Paolo II ha invitato i giovani ad essere sentinelle, attraverso la loro vita. La sentinella vede, è sempre allerta. Noi non vogliamo solo parlare ai giovani ma anche ascoltarli. Vogliamo conoscere le problematiche ma anche le cose belle. Vogliamo sapere quello che si aspettano. Il giovane vuole una comunità cristiana più trasparente, più viva. Il giovane oggi vuole la fedeltà di un amore. Noi vogliamo proporre Cristo, il Vangelo, autenticamente. Come Papa Francesco ci invita a mettere sul tavolo la nostra vita cristiana. Dobbiamo mostrare il vero volto della Chiesa. Siamo a Siracusa per guidarli’.
AL VIA LA SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA DI BASE “GIOVANNI XXIII”
La Diocesi di Siracusa continua la sua opera di formazione dei fedeli. La scuola Teologica di Base ‘Beato Giovanni XXIII’, nata lo scorso anno, è un servizio pastorale dell’Arcidiocesi volto a promuovere maggiormente la formazione teologica dei fedeli. Tutti i laici e i religiosi, soprattutto gli operatori pastorali impegnati nelle nostre comunità, sono invitati ad approfondire, con gli strumenti propri della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un arricchimento personale e di un qualificato servizio ecclesiale. Il direttore, don Salvatore Spataro, ha spiegato che si tratta di un progetto triennale che vedrà coinvolti soprattutto gli operatori pastorali delle comunità parrocchiali.
La Scuola di Formazione Teologica è una preziosa opportunità. L’inaugurazione avrà luogo giorno 14 ottobre alle ore 18,00 nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. Prevista una introduzione a cura del direttore, don Spataro, e la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Pappalardo.
La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la sogliamassima di 1/3 di assenze, all’esame conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano.
Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00
Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa)
Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta)
Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini)
Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo)
L’Iscrizione alla Scuola Teologica di Base va effettuata presso la propria parrocchia. La domanda di iscrizione deve essere controfirmata dal Parroco di residenza o dove si svolge la propria attività pastorale.
RIPRENDE LA VISITA PASTORALE DI MONS. PAPPALARDO
Riprende domenica 29 settembre la Visita Pastorale dell’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, in Diocesi. La Visita è iniziata dieci mesi fa, l’8 novembre del 2012, dal territorio di Augusta. Mons. Pappalardo si è recato in visita nelle diverse parrocchie del territorio ed ha incontrato i rappresentanti delle varie realtà ecclesiali. In questi mesi ha visitato diversi centri della Diocesi, privilegiando le città della provincia siracusana, e domenica 29 riprende la Visita che dovrebbe durare almeno tre anni, dalla città di Siracusa. E’ stata scelta la parrocchia Maria SS. Addolorata a Grottasanta.
Domani, alle ore 11.30, la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo aprirà la visita nella Festa dell’Addolorata, patrona della parrocchia. Nel corso della Visita, che si concluderà domenica 20 ottobre, mons. Pappalardo avrà modo di incontrare la comunità parrocchiale, i diversi gruppi e movimenti che animano la chiesa di Grottasanta, ma visiterà anche il territorio e quindi gli istituti superiori e gli istituti comprensivi della zona, ma anche gli uffici comunali, e le case di riposo e i centri di riabilitazione per dare una parola di conforto ad anziani e diversamente abili.
VEGLIA DI PREGHIERA IN SANTUARIO
La Diocesi di Siracusa ha risposto all’appello del Papa per la pace. Al Santuario della Madonna delle Lacrime, veglia di preghiera dal titolo “Il grido della pace si levi alto”. Un incontro suddiviso in tre momenti, tra letture bibliche, canti, silenzio e letture di brani.
Il primo tema, “La mancanza di pace: frutto dell’egoismo dell’uomo”, il secondo “La pace: dono di Dio”, infine Il terzo momento sull’impegno per la pace, “Costruttori di pace”.
Sono stati letti i messaggi di Giovanni Paolo II, nella Giornata Mondiale della Pace del gennaio 2003; il messaggio di Benedetto XVI per la giornata della pace 2013 ed infine le parole di Papa Francesco, compreso il suo appello per la pace all’Angelus del 1 settembre.
GIORNATA DEL DIGIUNO
La Diocesi di Siracusa risponde all’appello di Papa Francesco che all’Angelus del 1 settembre scorso ha indetto per tutta la Chiesa una Giornata di digiuno e preghiera per sabato prossimo, 7 settembre. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, ha indetto una veglia di preghiera al Santuario della Madonna delle Lacrime con inizio alle ore 21. “Una Giornata – ha scritto l’Arcivescovo per invocare dal Signore il dono della pace “per l’amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo”. Vi esorto a divulgare l’accorato appello del Papa – ha continuato l’Arcivescovo rivolgendosi ai presbiteri della Diocesi – e ad organizzare in ciascuna comunità parrocchiale una veglia di preghiera. Nei paesi, dove è possibile, è preferibile organizzare una celebrazione unitaria. Accogliamo con piena dedizione l’invito del Papa alla preghiera e al digiuno affinché, come Egli stesso auspica “una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà””. Il Santuario della Madonna delle Lacrime resterà aperto fino alle ore 24.
ANNIVERSARIO DELLA LACRIMAZIONE DI MARIA A SIRACUSA
“A conclusione del 60esimo anniversario della Lacrimazione di Maria – ha dichiarato don Luca Saraceno, rettore della Basilica Santuario della Madonna delle lacrime di Siracusa – voglio ringraziare tutti i siracusani che hanno partecipato alle celebrazioni e che insieme alla comunità del Santuario hanno voluto rievocare quel prodigioso evento, per trovare nelle lacrime la forza di continuare nel cammino di fede, di speranza e di amore.
Non finirò mai di ringraziare abbastanza i tanti volontari che hanno permesso che questo anniversario potesse svolgersi serenamente ed in particolare quelli che non si sono fatti impressionare da oltre un metro di acqua ed hanno ripulito la cripta allagata dal nubifragio.
Ringrazio di cuore gli operatori dei mezzi di comunicazione che ci sono stati accanto, a livello nazionale ed a livello locale, che hanno raccontato i festeggiamenti a partire dalla fiaccolata fino all’ultima celebrazione in Santuario con il cardinale Bertone. Pagine intere sui giornali hanno descritto i vari momenti di festa ma anche le tante occasioni nelle quali ci siamo ritrovati insieme ai piedi del quadretto del Cuore Immacolato di Maria. Un ringraziamento particolare a Telepace, che ha voluto trasmettere in diretta in tutto il mondo gratuitamente la celebrazione conclusiva del 1 settembre. Mi stupisce invece che una televisione locale come Teleuno Tris abbia potuto criticarci nelle scelte operate, sempre improntate alla massima trasparenza. Il Santuario non aveva a disposizione un budget per chiedere la ripresa in diretta dei quattro giorni e per questo motivo nessuna emittente locale è stata contattata. È stata assicurata una diretta streaming e solo l’ultimo giorno, grazie a Telepace, una diretta che ha varcato anche i confini nazionali. Diverse emittenti provinciali, regionali e nazionali sono state comunque presenti l’ultimo giorno nei vari momenti e hanno mandato in onda la conclusione dei festeggiamenti. Dispiace l’assenza di Teleuno Tris: immagino si tratti di scelte editoriali che possono avere provocato qualche legittima lamentela.
Tantissimi siracusani mi hanno chiesto di continuare su questo percorso intrapreso. Ringrazio tutte le autorità ed in particolare il signor Sindaco con il quale abbiamo gettato le basi per un programma a lungo termine. Già nelle prossime settimane la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime sarà al centro di alcuni importanti incontri che porteranno a Siracusa migliaia di pellegrini. A loro vogliamo assicurare la nostra migliore accoglienza, stile umano ed evangelico che deve sempre più contraddistinguerci e caratterizzarci”.
SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA LACRIMAZIONE DI MARIA A SIRACUSA
Entrano nel vivo i festeggiamenti per il Sessantesimo Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Dal 29 agosto al 1 settembre del 1953, per quattro giorni, lacrime umane comparvero su un quadretto in gesso del Cuore Immacolato di Maria, capezzale della camera di letto nell’umile abitazione in via degli Orti di San Giorgio, dei coniugi Angelo e Antonina Iannuso. Il fenomeno si verificò, ad intervalli più o meno lunghi, sia all’interno che all’esterno della casa. Il 1 settembre una Commissione di medici e di analisti, per incarico della Curia Arcivescovile di Siracusa, dopo aver prelevato il liquido che sgorgava dagli occhi del quadretto, lo sottopose ad analisi microscopica. Il responso della scienza fu: “lacrime umane”. L’Episcopato della Sicilia con la presidenza del card. Ernesto Ruffini emise il suo giudizio il 13 dicembre di quello stesso anno dichiarando autentica la Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Ieri è stato presente a Siracusa, S.E. Card. Dario Castrillon Hoyos, presidente emerito della Pontificia commissione “Ecclesia Dei” (Medellin, Colombia, America). In serata la pedalata che rievoca il tragitto che Angelo Iannuso fece in bicicletta portando il quadretto sottobraccio. Ad interpretare Iannuso è stato Francesco Firullo che ha dato vita ai diversi momenti insieme agli altri attori dell’associazione culturale Comica di Siracusa. All’inizio della biciclettata, nei recinti del Santuario, un saluto da parte del prefetto Armando Gradone e del questore Mario Caggegi che hanno voluto ricordare i tanti migranti che sbarcano sulle nostre coste. Il rettore don Luca Saraceno ha sottolineato che “Pedalando nella storia con Maria” serve per rievocare il passato ma anche pensare al presente: Maria piange per le situazioni di mancata accoglienza.
La pedalata, partita dal Santuario, si è fermata in via degli Orti, poi in piazza Duomo, via Montedoro e piazza Euripide. Quattro tappe per raccontare quei momenti emozionanti per Iannuso in giro per la città con il quadretto in gesso.
Oggi presiederà la solenne celebrazione il card. Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum (Ourous, Guinea, Africa).