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Mons. Montenegro nominato cardinale

L’arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, è stato nominato cardinale da Papa Francesco.
Un riconoscimento a sorpresa per Montenegro, che ha ricevuto la notizia mentre presiedeva la celebrazione eucaristica a Ribera e si è detto sorpreso. Don Franco ha detto che adesso dovrà impegnarsi ancora di più nel suo servizio.
L’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo. ha telefonato a mons. Montenegro per esprimergli le più cordiali felicitazioni. L’arcivescovo di Agrigento è stato due settimane fa a Siracusa per presiedere una celebrazione eucaristica a Siracusa, nella Basilica di Santa Lucia al sepolcro, in occasione della festa della patrona siracusana.

Abbraccio dei siracusani per l’Ottava

 Migliaia di fedeli in piazza stanno partecipando oggi all'Ottava di Santa Lucia. Per la prima volta in processione il simulacro argenteo della patrona di Siracusa e le sacre spoglie della martire siracusana arrivate da Venezia sei giorni fa.Nei giorni del'Ottavario sono state calcolate circa 100 mila presenze di fedeli accorsi alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro. Pellegrini provenientisoprattutto dalla Sicilia, ma anche dalla Calabria, Lazio, anche Reggio Emilia, da Malta e dalla Francia. Circa 600 i volontari addetti all'accoglienza.Oggi la processione riporta il simulacro in Cattedrale. Il corpo della vergine siracusana resterà in Cattedrale per tutta la giornata di domani, domenica 21: alle ore 9,l'arcivescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo, presiederà la celebrazione eucaristica; alle ore 11, sarà l'arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristinaa presiedere la celebrazione; infine alle ore 19.00, il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, presiederà la solenne celebrazione con il saluto dellacittà alla Reliquia del Corpo di Santa Lucia. Lunedì la partenza con un volo della polizia di Stato dall'aeroporto Fontanarossa di Catania."Le dimensioni reali dell'evento non possono essere verificate perché si tratta di un evento il cui spessore spirituale è primario su tutti gli altri ed è imponderabile - ha affermatoil vicario generale dell'Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta -. Certamente il Signore ha voluto attraverso Santa Lucia una carezza a tutti, in particolare a quanti specie in questi tempi sono nella sofferenza. Grazie a tutte le meravigliose persone del volontariato che sono la vera ricchezza di questa città. Grazie a tutti volontari singoli che da mesi si sono preparati anche spiritualmente per prestare anche solo alcune ore di servizio. Sono loro il volto della Chiesa siracusana che con le quanti si recano in pellegrinaggio nomi volti che non cercano visibilità ma solo la gioia di poter accogliere con un sorriso". 

Oggi la Festa della Patrona

 Grande attesa per l'arrivo delle Sacre Spoglie di Santa Lucia da Venezia. Oggi si celebra la festa della patrona di Siracusa. Domani, domenica 14 dicembre, in tarda mattinata arriverà il corpo della martire siracusana con un volo della polizia di Stato all'aeroporto di Fontanarossa. Alle ore 15.30 l'arrivo a Siracusa. Dal 15 dicembre a venerdì 19 si alteranno ben tredici vescovi di Sicilia.La Diocesi di Siracusa trasmetterà in diretta diverse celebrazioni. Già stamane, il pontificale di mons. Giuseppe Costanzo, arcivescovo emerito di Siracusa,sarà trasmesso su Telepace e sui canali digitali Tris, Video 66, Canale 8.

Aspettando Santa Lucia …

Nell’ambito delle iniziative in preparazione dell’arrivo delle sacre spoglie di Santa Lucia a Siracusa, dal 14 al 22 dicembre, la Diocesi di Siracusa ha promosso in collaborazione con diversi Enti ed Istituzioni alcuni eventi collaterali alla festa.Mostre, esposizioni, concerti, presentazioni di libri, avranno luogo per tutto il mese di dicembre. Le diverse iniziative saranno presentate venerdì prossimo, 5 dicembre, alle ore 10,45 alla Galleria regionale di Palazzo Bellomo.Alla conferenza stampa interverranno Giuseppe Piccione, Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia; Francesco Italia, vicesindaco di Siracusa; Giovanna Susan, direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo; Gioconda Lamagna, direttrice del Museo regionale Paolo Orsi; Salvatore Sparatore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio; Piero Cavallaro della Kairos; Aldo Mantineo, giornalista e scrittore.

Imitiamo la testimonianza di Santa Lucia

“Dobbiamo imitare Santa Lucia nella sua testimonianza di fede al Signore e nel modo di vivere la nostra esperienza cristiana per migliorare la società. Questa ritengo sia la migliore accoglienza”. E’ stato l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, a presentare il programma dei festeggiamenti per l’arrivo delle sacre spoglie di Santa Lucia da Venezia. Nel decennale della storica visita del 2004, Siracusa accoglierà dal 14 al 22 dicembre il corpo della martire siracusana. “Un evento straordinario – ha detto il pastore della chiesa siracusana -. Santa Lucia si è lasciata illuminare, ha dato la sua testimonianza coronata con il martirio. Deve suscitare in noi il desiderio di vivere in pienezza di fede, di interrogarci sulla nostra vita di cristiani. Ogni cristiano deve essere luce della civiltà dell’amore”.Le spoglie arriveranno giorno 14 con un aereo della polizia di Stato e poi saranno trasferite a Siracusa. Alle 15.30 l’accoglienza al piazzale del Pantheon e la processione lungo corso Gelone. Il passaggio davanti l’ospedale “Umberto I” e poi l’arrivo al Santuario della Madonna delle Lacrime dove avrà luogo la celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia. Infine le sacre spoglie saranno portate nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, dove resteranno fino alla processione dell’Ottava, giorno 20. Impressionanti i numeri: tredici i vescovi che celebreranno in questi sei giorni, oltre al cardinale Paolo Romeo che presiederà la celebrazione eucaristica domenica 21 in Cattedrale; 13 mila gli studenti delle scuole che si sono prenotati per accostarsi al corpo di Santa Lucia; oltre 300 i volontari impegnati per fornire la migliore accoglienza alle decine di migliaia di pellegrini attesi a Siracusa.Il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione, ha evidenziato  la preparazione dell’evento: “E’ un aspetto che stiamo particolarmente curando: siamo in giro con le reliquie nelle scuole, nelle parrocchie ed il numero elevato di prenotazione è il segno dell’interesse.  Tanti anche gli eventi collaterali che stiamo organizzando: dai concerti, alle mostre al museo di Palazzo Bellomo, nell’ex chiesa di Montevergini e al museo Paolo Orsi. Ci saranno iniziative di solidarietà ed anche la presentazione di un libro di che rievoca il rapimento proprio del corpo di Santa Lucia 33 anni fa”.Il vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, è entrato nel dettaglio: “Sarà presente a Siracusa una delegazione da Venezia guidata dal patriarca. L’arrivo del corpo è previsto al piazzale del Pantheon, dove ci saranno l’arcivescovo e le massime autorità. Vivremo giorni intensi. Sono tredici i vescovi che celebreranno al mattino e al pomeriggio nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro. Quest’anno il Pontificale di giorno 13 sarà tenuto dal nostro arcivescovo emerito, mons. Giuseppe Costanzo, mentre giorno 20 dall’arcivescovo Pappalardo. E mons. Pappalardo presiederà anche la celebrazione in Cattedrale del 22, l’ultima prima della ripartenza del corpo”.Un’accoglienza che non sarà certo facile come ha evidenziato il sindaco Giancarlo Garozzo: “Siamo convinti che saranno in migliaia di pellegrini e come amministrazione siamo impegnati per garantire che questi giorni possano essere vissuti nel migliore dei modi. Giorni che devono essere di preghiera, giorni di devozione”. Si è insediato nel giorno di Santa Lucia e quindi ha un particolare legame con la patrona, il prefetto Armando Gradone: “Come prefettura stiamo coordinando le riunioni per curare tutti gli aspetti, di sicurezza, di logistica, di accoglienza. C’è una grande coesione da parte di tutti i rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine”. Quindi si sono susseguiti gli interventi del questore Mario Caggegi, del comandante provinciale dei carabinieri col. Mauro Perdichizzi, del comandante provinciale della Guardia di finanza, col. Antonino Spampinato. Nei giorni di preparazione all’evento, la Questura e le caserme di carabinieri e finanza ospiteranno le reliquie.


Aspettando Santa Lucia …

 Lunedì prossimo, 24 novembre, alle ore 10.00, in Arcivescovado,  piazza Duomo 5 a Siracusa, avrà luogo la presentazione del programma per i festeggiamenti che si terranno dal 14 al 22 dicembre 2014 per l’arrivo delle Sacre Spoglie di Santa Lucia custodite a Venezia.
Sarà l’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, insieme al vicario generale mons. Sebastiano Amenta e al presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia Giuseppe Piccione, a presentare l’evento.
Interverranno il sindaco Giancarlo Garozzo, il prefetto Armando Gradone, il questore Mario Caggegi, il comandante provinciale dei carabinieri col. Mauro Perdichizzi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza col. Antonino Spampinato. Si tratta di un momento molto atteso dai fedeli siracusani, che vedrà la partecipazione di decine di volontari per assicurare la migliore accoglienza alle migliaia di fedeli che vorranno accostarsi alle sacre spoglie.
Previsto l’arrivo di pellegrini anche da diversi Paesi del mondo dove il culto della martire siracusana è molto diffuso.

Pupi Avati all’inaugurazione del San Metodio

Sarà il regista e scrittore Pupi Avati a tenere venerdì prossimo, 21 novembre, la prolusione all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”.
Apprezzato per i suoi numerosi film, che raccontano con delicato realismo la sfera degli affetti umani, Avati terrà la prolusione dal titolo: “la gioia vera”. Oltre ad essere un protagionista del mondo cinematografico ed un apprezzato intellettuale, Avati non ha mai nascosto la sua fede cristiana, ricevuta nella famiglia di origine e sviluppata nel corso degli anni. La sua testimonianza di vita, arricchita dagli aneddoti della sua lunga carriera professionale, si concentrerà su ciò che si può ritenere davvero “gioia” in chiave umana e spirituale.
Il programma prevede alle 17.30, nella cripta del Santuario della Madonna delle Lacrime, la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo. Alle ore 18.30, al centro convegno del Santuario della Madonna delle Lacrime, prolusione di Pupi Avati e a seguire presentazione dell’anno accademico del direttore don Nisi Candido.
Nell’anno accademico 2014/15 il tema portante è pensare la gioia: conferenze, incontri, dibattiti, cineforum incentrati su un tema tipico della spiritualità cristiana, ma a volte un po’ in ombra. “La scelta è significativa –  spiega don Nisi Candido – . Il San Metodio si pone in linea con l’insegnamento di Papa Francesco, che ha deciso di dare al suo primo documento ufficiale un titolo emblematico: Evangelii gaudium, “la gioia del Vangelo”. La vita cristiana, infatti, celebra la risurrezione del Cristo. Ne scaturisce la gioia perché la vita ha sconfitto definitivamente la morte. Tra le attività culturali innovative va annoverato poi un viaggio-studio a Vienna, che vedrà impegnati docenti e studenti dell’Istituto in un percorso tematico tra storia ed arte”.
L’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio ha avviato il nuovo anno accademico proseguendo il suo percorso consueto di formazione e animazione culturale, ma anche con alcune interessanti novità. Queste novità riguardano anzitutto gli studenti: l’offerta formativa, che prevede la Laurea (Triennio di base) e la Laurea magistrale (Biennio di specializzazione) in Scienze Religiose, si è rivolta quest’anno a studenti provenienti non solo dalla diocesi di Siracusa ma anche da nuove zone della Sicilia orientale: dopo Noto, Ragusa, Acireale, Catania, Messina ora anche Agrigento. Un corposo gruppo di studenti che ormai supera le duecento unità. Anche per questo, l’Istituto si attesta sempre più come un luogo di formazione in un ambiente aperto e ricco di opportunità di incontro e di scambio intellettuale.

 

Aspettando Santa Lucia …

Lunedì prossimo, 24 novembre, alle ore 10.00, nel salone “San Zosimo” in Arcivescovado, piazza Duomo 5 a Siracusa, avrà luogo la presentazione del programma per i festeggiamenti che si terranno dal 14 al 22 dicembre 2014 per l’arrivo delle Sacre Spoglie di Santa Lucia custodite a Venezia.

La Caritas in rete per aiutare i poveri

“Vogliamo ridare una speranza. Non siamo assistenti sociali, ma vogliamo mappare le nuove povertà e grazie alla creazione di una rete tra parrocchie affrontare, e se possibile risolvere, i problemi”. Don Marco Tarascio, segretario della Caritas diocesana, spiega in sintesi l’obiettivo di “Rifondiamoci”, il progetto gestito dalla Caritas Diocesana di Siracusa e cofinanziato attraverso i fondi della Cei 8xmille e con il contributo dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Quattro centri d’ascolto, 35 volontari adeguatamente formati, un unico obiettivo: aiutare l’altro.
“Il progetto – ha detto Rodolfo Dierna, direttore della Caritas diocesana – si porrà come punto di partenza per dare il via ad una rifondazione, strutturale ed organizzativa, dei servizi Caritas. I centri d’ascolto, di pertinenza territoriale, erogheranno servizi specifici di ascolto, accompagnamento, sostegno al reddito, orientamento, consulenza, supporto psicologico/relazionale posizionati in zone strategiche della città di Siracusa, a sostegno degli ultimi, delle fasce deboli e dei nuovi poveri”.
I Centri d’ascolto territoriali si trovano in Ortigia – zona sud Siracusa, c/o sede Caritas diocesana di Ronco Capobianco; Centro d’ascolto Territoriale Casa della Carità – zona Centro Città di Siracusa, c/o Basilica Madonna delle Lacrime; Centro d’ascolto Territoriale Panaghia – zona Nord/Ovest Città di Siracusa, c/o parrocchia San Metodio; Centro d’ascolto Territoriale Mazzarrona – zona Nord/Est Città di Siracusa, c/o parrocchia San Corrado Confalonieri.
I volontari impegnati, di 13 parrocchie di Siracusa, saranno 35, tutti con competenze specifiche acquisite mediante un corso di formazione ed esperienze maturate sul campo.
In questo momento storico – ha continuato Francesco Mudanò, tutor del progetto –  avere a disposizione degli strumenti qualitativamente e quantitativamente consoni risulta essere assolutamente necessario. Come prima azione, si è deciso di ripensare all’importanza ed al ruolo dei Centri d’Ascolto, come luoghi pastorali precipui a sostegno dei poveri presenti all’interno del territorio cittadino”.
I dati raccolti ed analizzati e relativi agli utenti rivoltisi al Centro d’Ascolto diocesano hanno evidenziato come:

  • dal 2010 al 2013, il numero degli utenti diretti sia aumentato del 48%;
  • dal 2010 al 2013, l’incremento annuale medio degli utenti diretti è stato del 16%
  • dal 2010 al 2013, il numero degli utenti complessivi* è aumentato del 89,2%;
  • dal 2010 al 2013, l’incremento annuale medio degli utenti complessivi è stato del 29,7%

Il progetto si porrà come punto di partenza per dare il via ad una Rifondazione, strutturale ed organizzativa, dei servizi Caritas mediante l’utilizzo di un metodo e di strumenti specifici, atti a migliorare la qualità dei servizi; l’avvio di una serie di nuovi di servizi integrati pensati ad hoc, frutto di una conoscenza capillare del territorio; la valorizzazione della rete di interazione tra le realtà Caritas e gli attori sociali presenti sul territorio.
Sarà creata una “rete” tra i Centri d’Ascolto, le Parrocchie della città di Siracusa e gli attori sociali presenti sul territorio, atta a promuovere forme di attiva collaborazione e scambio di informazioni.

 

Maria fonte della speranza

«Sono venuto per dirvi: non rimanete ripiegati su voi stessi! Alzatevi e levate il capo! (Lc 21,28). Sono venuto per seminare speranza, una speranza creativa, fondata sulla coscienza del vostro impegno e del compito che la storia vi affida. Alla Vergine delle Lacrime affido fin d’ora questo mio pellegrinaggio. Chiedo a Lei di ottenere per Siracusa e per l’intera Nazione italiana quella rinascita morale e sociale da tutti auspicata».

Furono queste le prime parole che papa Giovanni Paolo II pronunciò, rivolgendosi alla cittadinanza di Siracusa, sabato 5 novembre 1994. La comunità della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime ha voluto ricordare il 20° anniversario della visita pastorale di papa Giovanni Paolo II a Siracusa e la dedicazione del tempio da lui consacrato domenica 6 novembre 1994 alla materna intercessione della Vergine delle Lacrime.

«Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della madre»: furono queste alcune delle sue toccanti parole dettate nel corso della omelia, rimasta scolpita in modo indelebile nei cuori di tantissimi fedeli, molti dei quali, allora presenti, desiderano oggi ricordare la visita e il passaggio di un santo in questa città.

Sì, perché l’anniversario di questo anno assume un tono di particolare rilievo a motivo della recente canonizzazione di papa Giovanni Paolo II avvenuta lo scorso 27 aprile. “Un santo ha consacrato il nostro Santuario!”: è questo il commento di giubilo che si ode dai più.

«Oggi con un solo sguardo amiamo guardare la nostra cara Madonna delle Lacrime e, accanto a Lei, il Santo Papa Giovanni Paolo II. Questa vicinanza non è certo dettata dalle immagini fotografiche che ritraggono il Papa assiso proprio qui, sotto lo sguardo della Madonnina, nell’atto di presiedere la celebrazione eucaristica: è la vicinanza spirituale, quella speciale relazione filiale, espressa dal motto Totus tuus, con cui San Giovanni Paolo II ha voluto vivere la sua vocazione di cristiano e ha voluto caratterizzare altresì il suo ministero episcopale. Come la Madonna, anche Giovanni Paolo II ha accolto nella sua vita il Figlio di Dio e lo ha annunciato a tutti invitando a spalancare le porte a Cristo». Così l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo ha voluto ricordare, durante l’omelia nella celebrazione eucaristica, l’anniversario che unisce il Santuario e la figura di san Giovanni Paolo II.

Al termine dell’Eucarestia, un incontro dal titolo Un santo tra noi: la città, Maria e la santità, ha voluto ricordare tre aspetti fondamentali del ministero in generale del papa santo e della sua visita a Siracusa in particolare.

«Vengo in questa città che fu una delle più vaste e popolose metropoli dell’epoca antica e diede i natali a forti personalità nel campo della poesia, dell’arte, della scienza. Saluto in voi, cittadini di Siracusa, gli eredi di questo glorioso passato e i custodi di un patrimonio di civiltà che occorre far fruttificare anche nel nostro tempo. A voi il compito di interpretare con sensibilità moderna il messaggio sempre attuale della classicità».

A ricordare queste forti espressioni di papa Giovanni Paolo è stato il prof. Marco Fatuzzo, laico impegnato e già dirigente scolastico, che nel novembre 1994, nelle vesti di primo cittadino, accolse il papa santo. Il prof. Fatuzzo, tra l’altro, ricordava il discorso inaugurale del pontefice alla città: «Al termine del mio intervento di benvenuto, Giovanni Paolo II mi ha ringraziato,  sussurrandomi parole di conforto e di incoraggiamento: ci siamo abbracciati ed anche baciati. Certo, un po’ fuori dal protocollo ufficiale, ma tant’è: il papa si  faceva uno con le modalità relazionali in uso qui in Sicilia con le persone con cui si ha grande familiarità. Poi Giovanni Paolo II ha pronunciato il suo discorso alla cittadinanza di Siracusa, e nel suo intervento ha toccato tutti i temi che gli erano stati prospettati nella presentazione della realtà della città».

Don Dioniso Candido, presbitero dell’Arcidiocesi di Siracusa, dopo un suo ricordo personale legato alla visita pastorale quando allora incontrò il papa da giovane seminarista, ha tracciato un breve itinerario sul legame di Giovanni Paolo II alla figura di Maria. Don Candido si è soffermato particolarmente sulla omelia di Giovanni Paolo II tenuta in Santuario e in particolare sul passaggio: I racconti evangelici non ricordano mai il pianto della Madonna.

«Non udiamo il suo gemito né nella notte di Betlemme, quando era giunto il tempo di dare alla luce il Figlio di Dio, e neppure sul Golgota, quando stava ai piedi della croce. Non ci è dato di conoscere neppure le sue lacrime di gioia, quando Cristo risuscitò. Anche se la Sacra Scrittura non accenna a questo fatto, parla tuttavia in favore di ciò l’intuizione della fede». Così commenta il presbitero di Siracusa: «Questa prospettiva è importante. Giovanni Paolo II affianca alla testimonianza fondativa della Sacra Scrittura, quella che lui chiama l’intuizione della fede».

«Qui la posta in gioco è alta: si tratta dei rapporti lontani e non sempre sereni tra Scrittura e Tradizione. In questo, Giovanni Paolo II si inserisce nella scia ben chiara di altri illustri predecessori, come Pio IX, autore della Ineffabilis Deus (8 dicembre 1954), la Costituzione con cui si dichiarava il dogma dell’Immacolata Concezione; oppure di Pio XII, autore della Munificentissimus Deus (1 novembre 1950) con cui si dichiarava il dogma dell’Assunzione al cielo di Maria in anima e corpo. Analogamente, anche a Siracusa Giovanni Paolo II dice: “Le lacrime di Maria compaiono nelle apparizioni, con cui Ella, di tempo in tempo, accompagna la Chiesa nel suo cammino sulle strade del mondo”».

Infine Wlodzimierz Redzioch, vaticanista polacco che per 25 anni è rimasto a stretto contatto con papa Wojtyla, impossibilitato a prendere parte all’iniziativa siracusana a causa del maltempo che ha imperversato per l’intero giorno in tutto il mezzogiorno d’Italia, ha voluto rendersi presente con un suo breve scritto, frutto di ricordi personali del Papa santo e raccolti nel libro presentato in occasione della recente canonizzazione Accanto a Giovanni Paolo II. Gli amici e i collaboratori raccontano.

«Quando scompare una persona che per 25 anni era per te Papa, ma anche un padre e un punto di riferimento sicuro, lascia un grande vuoto. Io tentavo in vari modi di riempirlo. Anche intervistando delle persone che gli sono state vicine. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Sua Santità Benedetto XVI, che nella sua generosità ha risposto positivamente alla mia richiesta d’intervista. La frase che mi ha colpito di più riguarda la santità di Papa Wojtyla: “Che Giovanni Paolo II fosse un santo, negli anni della collaborazione con lui mi è divenuto di volta in volta sempre più chiaro”».

«Per me la grande rivoluzione è andare alle radici, riconoscerle e vedere quello che queste radici hanno da dire al giorno d’oggi». Questa frase che Papa Francesco ha concesso in una recente intervista al giornale spagnolo La Vanguardia ben sintetizza il senso fecondo di una memoria: ricordare la dedicazione del Santuario per le mani, le parole, la preghiera e i gesti di San Giovanni Paolo II, significa andare alle radici della nostra storia e scoprire che la santità è il terreno fertile a cui queste attingono.

(tratto da Zenit.org)