“Trasformare la sofferenza in vita nuova”

“La Pasqua è la festa della nostra speranza: Cristo immette nella storia di noi uomini la forza del suo amore, la fedeltà a ognuno di noi e ci fa dono di una vita nuova. Nonostante le difficoltà che segnano la nostra condizione umana, la speranza di Cristo che risorge e ci chiama ad alzare gli occhi e a guardare con fiducia il volto dei fratelli”. E’ uno dei passaggi della riflessione che mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa, ha voluto consegnare ai giornalisti per il tradizionale scambio di auguri. 

“La contraddizione esiste fino a quando non si capisce il mistero di Cristo: noi ci gloriamo della croce che per noi è motivo di speranza diceva l’apostolo San Paolo. Quella contraddizione che si chiarisce alla luce di questa sofferenza come segno supremo del suo amore per gli uomini. Lui ha dato la vita. Nella sofferenza, nella croce noi troviamo la ragione ultima della nostra fede” Ed ancora: “La Chiesa celebra a Pasqua la morte e la resurrezione: la Passione, la partecipazione di Cristo alla vicenda di noi uomini e l’inizio di una vita nuova fondata sull’atto di amore di Cristo. Per questo la Pasqua è ragione di speranza, che viene testimoniata ed è bello se noi cristiani riuscissimo a dare questa testimonianza di amore. Le opere della misericordia sono testimonianza di questa vittoria del bene su ogni forma di male. E tutte le volte che ci troviamo vicino alla sofferenza noi cristiani dobbiamo rendere partecipi tutti di questa vita nuova. Bimbi, donne, migranti, tutti quelli che portano nella propria carne la sofferenza sono partecipi del mistero della passione di Cristo o meglio è Cristo che si è fatto uomo e ha fatto sue tutte le sofferenze e ci ha aperto la via della vita”. Infine mons. Pappalardo ha concluso: “Dobbiamo trasformare, e ognuno di noi è impegnato a farlo, la sofferenza in quella vita nuova fatta di attenzione e solidarietà, di amore concreto, gesti di carità e perché così si migliora la condizione di vita per tutti. Cresciamo. Ognuno deve prender coscienza della propria responsabilità, perché quando attribuiamo ad altri responsabilità il rischio è che ci stiamo tirando fuori. Un egoismo che ci chiude nel nostro mondo. Essere corresponsabili ci aiuta a creare quella dimensione di umanità facendosi carico per la nostra parte ala soluzione dei problemi”.

Sono intervenuti il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Santo Gallo; il neo segretario provinciale, Prospero Dente, che ha ringraziato per il “momento di condivisione che ci permette di riflettere sul nostro ruolo: noi ci troviamo a dover raccontare ogni giorno scene dolorose che difficilmente ci lasciano distaccati”; ed ancora il presidente provinciale dell’UCSI, Salvatore Di Salvo, che si è fatto portavoce di quella tradizione ormai consolidata che i giornalisti hanno nel periodo di Natale e Pasqua di donare un aiuto ai più bisognosi. In particolare allle famiglie  della casa della carità Vergine delle Lacrime della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime e alla mensa della parrocchia San Corrado Confalonieri di Siracusa. Presente anche il consulente ecclesiastico dell’Ucsi di Siracusa don Giuseppe Lombardo.