CONVEGNO NAZIONALE DEI RETTORI DEI SANTUARI

Si conclude oggi, alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa, il 48 convegno nazionale dei rettori e operatori dei santuari italiani. Per quattro giorni, cento rettori provenienti da tutta Italia si sono confrontati sul tema della tenerezza di Dio. Si sono susseguite le relazioni di padre Giovanni Salonia dell’ordine dei frati minori cappuccini, di padre Ermes Ronchi dell’Ordine dei Servi di Maria: ‘La vita è una ricomposizione costante e il Santuario è il luogo dove ricomporre le ferite’; della biblista suor Benedetta Rossi, missionaria di Maria: ‘Il potere di Dio è la tenerezza. Che non si può guadagnare. La tenerezza di Dio ti fa ritrovare chi sei, conducendo alla consapevolezza di sé e del proprio peccato. La tenerezza come sguardo d’amore che vede la sofferenza, l’occhio che guarda chi sta morendo da solo, parola che fa vivere’; e della teologa Ina Siviglia, che ha curato l’aspetto antropologico: ‘La tenerezza è la forma femminile dell’amore’. I rettori sono riuniti partendo dalle parole di Papa Francesco a non avere paura della tenerezza. La società Kairos ha curato le visite guidate serali, per vivere i luoghi come il teatro greco e la catacomba di Santa Lucia, come Santuari della tenerezza.
Ieri pomeriggio un momento particolare del convegno con la celebrazione eucaristica in Cattedrale, presieduta dall’arcivescovo di Siracusa Salvatore Pappalardo. Al termine, la Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha eccezionalmente aperto la nicchia che custodisce il simulacro della patrona Santa Lucia a un mese esatto dalla festa. In serata la cena promossa in collaborazione con Siracusa Turismo ed il patrocinio della Regione Siciliana. Presenti Seby Bongiovanni, Pippo Gianninoto e Massimo Franco per la Camera di Commercio. La spiegazione è stata affidata a Paolino Uccello.
Oggi pomeriggio celebrazione eucaristica nella Basilica Santuario e in serata la visita guidata curata dalla Kairos prevede l’itinerario giudaico nel centro storico di Ortigia. Quello che chiuderà oggi è l’ultimo appuntamento nazionale che vede mons. Marino Basso, presidente del Collegamento Nazionale Santuari. ‘Il consiglio ha scelto il Santuario di Siracusa proprio per l’anniversario della Lacrimazione – ha detto mons. Basso -. Siamo partiti dalla frase del vangelo ‘Lasciala fare’, quando Maria di Betania si china su Gesù, spezza il vasetto di olio profumato e tutta la casa diventa piena di profumo e Maria osa sciogliersi i capelli e asciugare il profumo che cola dai piedi di Gesù. Il vero profumo che visita l’umanità è il Cristo. Nel grande cammino la tenerezza di Dio diventa la tenerezza manifestata nei Santuari. È il momento nel quale facciamo esperienza di quello che è l’atteggiamento di Dio nella realtà della storia, della Chiesa, dell’uomo e insieme ci rendiamo conto che noi portiamo nei nostri santuari un’esperienza nuova. L’uomo ha bisogno di essere curato e visitato e fatto crescere: Dio cura e fascia le ferite. La chiesa con l’esperienza di Papa Francesco ci aiuta a coniugare la semplicità del Vangelo. Se il capitolo 12 dice ‘Lasciala fare’, il capitolo 13 è sulla lavanda dei piedi: Gesù chiede a Pietro ‘Lasciami fare’. Dio chiede all’uomo, alla Chiesa, a ciascuno di noi lasciami fare. Lui ci lava i piedi. Dio non ha paura di chinarsi davanti i nostri piedi e lavarci i piedi’.
Da domani mons. Basso lascerà la guida del Cns al vicepresidente padre Mario Magro, rettore della Basilica Santuario di Sant’Antonio a Messina. ‘Il quadro miracoloso della Vergine che ha pianto ispira quella tenerezza di una madre verso i suoi figli e quindi ci sentiamo consolati da questa madre celeste che viene incontro alle necessità dei suoi figli che non vuole abbandonare. Partiamo da questa immagine per capire il senso della tenerezza. La tenerezza è il dono del cuore che ogni essere umano deve donare all’altro per sentire l’altro anche partecipe della propria vita. Noi non siamo isole ma un grande arcipelago. Dobbiamo sentire l’abbraccio di chi ci vive accanto. Come rettori dei santuari dobbiamo lavorare su questa scia perché davvero chi viene nei nostri santuari che ha bisogno di ritrovare e riscoprire Dio, di convertirsi e trasformare la propria vita, senta questo abbraccio di Dio, questa consolazione attraverso la Vergine ed i tanti santi che ci sono di esempio’.