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I RETTORI DEI SANTUARI ITALIANI A SIRACUSA

 Cinque giorni, quattro relazioni fondamentali, oltre cento partecipanti, sei visite guidate. Sono i numeri del 48 Convegno Nazionale dei Rettori e Operatori dei Santuari Italiani che prende il via oggi pomeriggio alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa. Sul tema dei Santuari come casa della tenerezza riprendendo le parole di Papa Francesco nell’omelia del marzo scorso che invitava a non avere paura della tenerezza. ‘Pensiamo che i Santuari siano luoghi particolari di tenerezza – ha detto don Luca Saraceno, rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime ed anche Segretario del Collegamento nazionale Santuari -, dove tanta gente arriva per vivere in intimità il Mistero di Dio’. Quattro le relazioni fondamentali che metteranno in evidenza quattro aspetti della tenerezza: dal punto di vista psicologico padre Giovanni Salonia, dell’Ordine dei frati minori cappuccini; teologico con padre Ermes Ronchi dell’Ordine dei Servi di Maria; biblico con suor Benedetta Rossi, missionaria di Maria; e concluderà la teologa Ina Siviglia, che curerà l’aspetto antropologico. La società Kairos curerà le visite guidate serali, che faranno vivere i luoghi come il teatro greco e la catacomba di Santa Lucia, come Santuari della tenerezza. A Siracusa sarà presente anche mons. Marino Basso, rettore della Consolata di Torino, che presiede il Collegamento nazionale Santuari.

FESTA DI SANTA LUCIA

E’ il primo momento che prepara la festa di Santa Lucia a dicembre.
La Deputazione della Cappella di Santa Lucia in questi giorni sta ultimando il ricco programma di festeggiamenti ed iniziative collaterali ed, in preparazione della festa che la città vivrà nella
giornata del 13 dicembre, ha deciso di comunicare il primo momento vero della festa, l’elezione dei campanellai.
L’appuntamento è per domenica 10 novembre, con inizio alle ore 18,00, quando è prevista l’assemblea dei soci dell’Associazione Santa Lucia fra i Falegnami di Siracusa per l’elezione dei campanellai per le feste di dicembre 2013 e maggio 2014. L’incontro si terrà presso il salone Mons. Gentile, in via delle Vergini a Siracusa. Dopo l’introduzione del presidente Paolo Puglisi, verranno presentati i candidati a campanellaio, poi verrà insediato il seggio elettorale ed alle ore 20,00, dopo la benedizione di Mons. Salvatore Marino e l’intervento del Presidente della Deputazione, avv. Giuseppe Piccione, verranno proclamati i campanellai per le prossime feste.
‘E’ il primo momento della festa che da quest’anno – ha spiegato il presidente Piccione -, si è voluto solennizzare e rendere pubblico ed aperto alla città anche per far conoscere una antica tradizione e vivere sin dall’inizio il clima della festa. Il campanellaio è una figura importante della processione, detta i tempi e da forza ai portatori. Un tempo veniva scelto tra i falegnami mentre adesso viene scelto dai soci dell’Associazione Santa Lucia fra i Falegnami di Siracusa che sostituisce il ruolo della antica corporazione’.

A SIRACUSA, I RETTORI DEI SANTUARI D’ITALIA

Il Santuario come casa della tenerezza, riprendendo un’espressione del Vangelo dove Gesù dice a Giuda nell’ultima cena “Lasciala fare”, riferendosi all’atteggiamento della donna che asciugava i piedi di Gesù. Presentato questa mattina il 48 Convegno Nazionale dei Rettori e Operatori dei Santuari Italiani, che si terrà da lunedì 11 a venerdì 15 novembre nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. Oltre un centinaio i rettori provenienti da tutta Italia che si incontreranno a Siracusa per questo evento. “Sono quattro le relazioni fondamentali in quei giorni, quattro figure che metteranno in evidenza quattro aspetti della tenerezza – ha detto don Luca Saraceno, rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime ed anche Segretario del Collegamento nazionale Santuari -. Dal punto di vista psicologico padre Giovanni Salonia, teologico con padre Ermes Ronchi, la biblista suor Benedetta Rossi e concluderà Ina Siviglia che curerà l’aspetto antropologico. La tenerezza di Maria sotto quattro aspetti. Siracusa, come diceva Papa Giovanni Paolo II, è uno speciale Santuario della commozione”. Non solo giornate in Santuario, ma anche visite guidare serali.
“Avremo modo di far conoscere la nostra città. Le visite guidate la sera saranno conseguenza di quanto è stato discusso durante la giornata. Rendere quel luogo sotto l’aspetto della tenerezza. Particolarmente significativa sarà la vista al mattino al teatro greco e alla catacomba di Santa Lucia, come Santuari della tenerezza”.
Quella del 13 sarà una giornata particolare. Alle 18.30 l’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo presiederà la solenne celebrazione eucaristica in Cattedrale. “Per l’occasione – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione – la Deputazione ha deciso di aprire la nicchia che ospita il simulacro. Santa Lucia esprime in tema della tenerezza: nei confronti della madre, nei confronti degli ultimi, come affronta il processo e poi il martirio”. L’iniziativa si avvale del contributo della Regione Siciliana. Una collaborazione con Siracusa Turismo permetterà una migliore accoglienza: “Noi ci occupiamo di qualità e cultura dell’accoglienza – ha detto Sebastiano Bongiovanni, presidente di Siracusa Turismo -. Vogliamo prospettare una città che fa squadra e fa sistema. In un’ottica di accoglienza presentiamo il territorio sotto varie forme. Grazie alle associazioni di categoria e a tanti sponsor privati che metteranno a disposizione i loro prodotti potremo dare vita ad una cena molto particolare”. A Siracusa sarà presente anche mons. Marino Basso, rettore della Consolata di Torino, che presiede il Collegamento nazionale Santuari.

LA DIOCESI SI RITROVA IN SANTUARIO

Un momento di riflessione dell’intera comunità diocesana, ma anche l’occasione per ringraziare per l’evento della Lacrimazione. L’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo invita la città a partecipare all’incontro mercoledì 6 novembre alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a conclusione del sessantesimo anniversario della Lacrimazione di Maria, che si verificò dal 29 agosto all’1 settembre del 1953. “Personalmente – scrive l’arcivescovo – ho avuto la gioia di farne grata memoria, ogni 29 del mese, insieme ai pellegrini delle diocesi di Sicilia che, guidati dai loro rispettivi Pastori, sono venuti numerosi nel nostro Santuario. Vi posso assicurare che è stata una bella iniziativa non solamente perché rivelativa della devozione diffusa nella gente della nostra Isola verso la Madonna delle Lacrime, ma anche perché essa ha rinsaldato i vincoli di comunione tra le nostre Chiese di Sicilia. Sono certo che tutti noi, individualmente o in gruppo, nel corso di questo anno ci siamo recati già, probabilmente diverse volte, in Santuario per manifestare alla Madonna la nostra filiale e sincera devozione. Un evento che ha segnato la storia della nostra Chiesa: la Madre di Dio ha scelto Siracusa per darci un segno particolare della sua materna protezione e ha affidato al nostro Santuario il compito di tenerne viva la memoria e diffonderne il messaggio”.
 
Per l’incontro e’ stata scelta la data del 6 novembre: “è il giorno anniversario nel quale il Beato Giovanni Paolo II, in visita pastorale alla Chiesa di Siracusa, consacrò con rito solenne il nuovo Santuario. In quella occasione il Papa pronunziò quella felice espressione: «Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre» che impegna non solo quanti operano pastoralmente a servizio dello stesso Santuario, ma altresì la comunità diocesana tutt’intera, destinataria dell’evento della lacrimazione”.
 
Il programma dell’incontro prevede alle ore 17,30 la recita comunitaria del S. Rosario; alle ore 18,00 la lezione dell’Abate Ildebrando Scicolone per ricordare il 50° della costituzione conciliare sulla sacra liturgia Sacrosanctum Consilium, nel 50° anniversario della promulgazione e alle ore 18,30 la Celebrazione Eucaristica.
 

NUOVA SEDE PER “LA CASA DI SARA E ABRAMO”

‘Il povero ci interpella, abbiamo il dovere di assisterlo. Noi non possiamo chiudere la porta’. L’arcivescovo Salvatore Pappalardo vede la sua iniziativa crescere: a Siracusa fino a tre anni fa non esisteva un ricovero notturno per senzatetto. La Diocesi di Siracusa decise di aprire la ‘Casa di Sara e Abramo’ per un intervento nell’emergenza, dopo la morte di un senzatetto polacco all’interno di un vagone ferroviario abbandonato che prese fuoco. Una prima ospitalità temporanea per alcune persone senza un alloggio, poi i primi 8 posti (ufficiali) in locali annessi ad un Istituto di suore. Oggi la Diocesi ha aperto un luogo (circa 300 metri quadrati, su un terreno di mille metri quadrati) che punta alla reale accoglienza, intravedendo tra qualche anno un altro tassello del progetto che prevede il reinserimento sociale. I locali, in via Monte Renna, sono stati ristrutturati anche con l’aiuto di Caritas Italiana: potranno accogliere 25 persone che la sera, dalle 18.30 troveranno un luogo dove potersi lavare, cenare e dormire. L’indomani la colazione e poi tutti gli ospiti lasciano la Casa. All’inaugurazione è intervenuto anche il prefetto Armando Gradone che ha ricordato la situazione di disagio sociale. L’arcivescovo Pappalardo ha ringraziato tutti i volontari che a turno permettono il buon funzionamento quotidiano della Casa. Il responsabile di ‘Casa Sara e Abramo’ Marcello Munafò ha sottolineato che sono tanti i siracusani, così come gli extracomunitari che chiedono aiuto, e la convivenza non è sempre facile. La Diocesi ha un obiettivo più ambizioso: ‘Pensiamo al social housing – ha detto il vicario generale Maurizio Aliotta -, lavorando sul lungo periodo e sul reinserimento sociale’.

PELLEGRINAGGIO DELLA DIOCESI DI CATANIA IN SANTUARIO

Nell’ambito del Sessantesimo anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa, è arrivato martedì 29 al Santuario della Madonna delle Lacrime, il pellegrinaggio dalle Diocesi di Sicilia. Di mattina i pellegrini dell’Arcidiocesi di Catania, guidati dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina, hanno iniziato il pellegrinaggio davanti al Reliquiario contenente le Lacrime di Maria. Subito dopo una riflessione in cripta e la visione del documentario. Nel pomeriggio raduno sul sagrato della Cripta e il cammino verso l’Oratorio in via degli Orti e preghiera del Santo Rosario con i Misteri della Consolazione. Infine concelebrazione Eucaristica in Basilica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina con l’arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo.

NUOVA SEDE PER LA “CASA DI SARA E ABRAMO”

Nuova sede per la ‘Casa di Sara e Abramo’, la struttura dell’Arcidiocesi di Siracusa che accoglie i senzatetto.
Domani, mercoledì 30 ottobre, alle ore 12,00, sarà inaugurata la nuova sede della “Casa di Sara e Abramo”, in via Monte Renna 25, nel quartiere Epipoli. Interverranno l’Arcivescovo, Mons. Salvatore Pappalardo, ed il Prefetto, dott. Armando Gradone. La ‘Casa di Sara e Abramo’, voluta da Mons. Pappalardo per accogliere i tanti senza tetto della città ma anche gli immigrati che non hanno un posto dove dormire, è stata istituita in un momento di emergenza: prima si trovava nella Casa della Carità, successivamente in un alcuni locali in via Monte Genuardo. Da domani finalmente troverà la migliore sistemazione nei locali Caritas di via Monte Renna, che possono accogliere fino a trenta persone. Responsabile della Casa è Marcello Munafò.

ORDINAZIONE DIACONALE

Venerdì 18 ottobre, alle ore 18.00, nella parrocchia Sant’ Antonio di Padova a Siracusa, nel giorno della festa di San Luca Evangelista, l’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo ordinerà Diacono l’accolito Marco Ramondetta.

SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA DI BASE “GIOVANNI XXIII”

‘Possa quest’anno di studi, contribuire a formare cristiani, come dice papa Francesco, non attratti da un cristianesimo da pasticceria: vogliamo sporcarci le mani lavando i piedi, volgiamo credere a un amore che, nei sacramenti, mi raggiunge e mi cambia, muta il mio modo di pregare e mi fa vivere, e non solo, dire, che sono figlio di Dio’. Queste le parole utilizzate da don Salvatore Spataro, direttore della Scuola di Formazione Teologica di Base ‘Beato Giovanni XIII’, nella prima lezione del secondo anno ciclico della Scuola. Una Scuola Teologica Diocesana voluta dall’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo per approfondire la formazione teologica degli operatori pastorali. ‘Vogliamo cogliere il pressante invito dell’illuminato magistero di papa Francesco – ha continuato don Spataro -, a rivalutare la natura pastorale della teologia, impegnandoci, come Chiesa, nello studio delle verità rivelate per una autentica testimonianza di vita e di servizio all’uomo del nostro tempo. Così iniziamo comunitariamente questo cammino di crescita, per un qualificato servizio pastorale, da rendere con evidente competenza e indispensabile passione, la passione che anima il cuore dei discepoli che voglio conoscere sempre meglio il loro Maestro, per saperlo sempre più annunciare ad un mondo ormai troppo spesso distratto, e mancante di autentiche e rispettose verità’. Quest’anno sarà trattato il tema ‘Celebrare la fede’, proseguendo il cammino iniziato con l’aspetto della ‘proclamazione della fede’. ‘La fede va anche celebrata e ogni celebrazione della fede muove la fede, non solo la presuppone, ma la nutre e la cura, la fa crescere e la irrobustisce, la rafforza e la rinvigorisce. Dal mistero di amore della morte e risurrezione del Cristo per far evincere che ogni sacramento scaturisce da esso e ad esso conduce. In quella che è stata definita l’ultima enciclica di Benedetto XVI e la prima di papa Francesco, la Lumen fidei, troviamo proprio il significato di quello che ci proponiamo di approfondire quest’anno: la fede in Gesù è luce, e questa luce illumina il senso di ogni vita umana. Solo una fede autenticamente celebrata può incidere nella vita delle persone: questa è la fede che nasce dall’incontro col Dio vivente, non da un precetto sempre meno domenicale, che abbiamo ridotto a mezz’ora di impegno, se va bene settimanale. La celebrazione autentica della fede, dunque, ci viene insegnata e diventa compito di ciascun credente, urgenza in termini di annuncio e di testimonianza. In questo inscindibile legame tra fede e sacramenti, allora, è la scommessa educativa che la Scuola di Formazione Teologica di Base vuole cogliere per contribuire a formare cristiani autentici, battezzati che vivono la vita nuova come vita teologale. Studieremo insieme che la santità non è opera umana, ma dello Spirito di Dio. Ci impegneremo a significare ecclesialmente il servizio fraterno dei discepoli a immagine del servizio di Cristo al quale il discepolo è unito sacramentalmente, ‘un servizio da schiavo’. Si, perché colui che agisce così è chiamato a rinunciare a se stesso a vantaggio dell’altro divenuto suo padrone, suo punto di riferimento, sua ragion d’essere. Questo ci insegna Gesù lavando i piedi ai suoi apostoli. Il servizio di amore che nasce dalla fede celebrata, quella fede che noi volgiamo maturare e approfondire, è la novità stessa del comandamento dell’amore: suo fondamento è l’amore stesso del Figlio nel quale anche noi siamo figli. La fede che celebriamo è, dunque, quella della lavanda dei piedi, servizio da schiavo, annuncio del dono della vita sulla croce. In Gesù, Signore e Maestro, infine, l’amore di Dio si costituisce metro di paragone e luogo sorgivo dell’amore dei fratelli. Come discepoli siamo invitati a servire i fratelli secondo la radicalità di Gesù, attingendo all’identico amore di cui ci nutriamo nei sacramenti, specialmente nell’Eucarestia’. Dopo l’introduzione del direttore, l’Arcivescovo Salvatore Pappalardo ha presieduto la Celebrazione Eucaristica. ‘Questa nostra iniziativa, sebbene non sia certamente l’unica e, forse, neppure quella prioritaria per risvegliare la fede del popolo di Dio, si pone tuttavia come un’attività di qualificato spessore pastorale per conseguire le suddette finalità indicate dal Papa. Papa Francesco nella Lettera enciclica Lumen fidei scrive che «fa parte della teologia l’umiltà che si lascia ‘toccare’ da Dio, riconosce i suoi limiti di fronte al Mistero e si spinge ad esplorare, con la disciplina propria della ragione, le insondabili ricchezze di questo Mistero» (36). L’atteggiamento fondamentale, dunque, con il quale ci si deve accostare allo studio della teologia è l’umiltà. Questa virtù, mentre da una parte ci fa riconoscere i nostri limiti ‘costituzionali’ di fronte al Mistero di Dio, il quale trascende l’umana comprensione, dall’altra però, a motivo della rivelazione stessa da parte di Dio, ci impegna ‘ad esplorare, con la disciplina propria della ragione, le insondabili ricchezze di questo Mistero’. L’umiltà vera poi apre il nostro spirito alla preghiera. Sapendo, infatti, di ‘dover esplorare le insondabili ricchezze del Mistero di Dio’, ci è necessario, e perciò doveroso, chiedere la luce dall’alto. Noi stasera vogliamo invocare lo Spirito Santo, con i suoi sette doni – sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza e timore di Dio – perché, mentre ci accostiamo allo studio e all’approfondimento delle verità che sono oggetto della scienza teologica, possiamo godere della luce e della forza del medesimo Spirito in maniera tale che la nostra fede progredisca sempre nella conoscenza del mistero di Dio e la nostra vita spirituale riceva più abbondante il nutrimento di quella grazia che ci introduce alla comunione con Dio e alla contemplazione del suo volto. Lo studio della teologia allora vi stimoli ad essere fedeli alla grazia della santificazione e della comunione in Cristo, vi renda più capaci di dare efficace testimonianza della vostra fede, responsabilmente professata, celebrata e coerentemente vissuta. Vi aiuti lo studio della teologia a maturare la vostra vocazione ministeriale all’interno della comunità ecclesiale e, soprattutto, renda più forti le ragioni della vostra speranza perché dinnanzi agli uomini siate autentici testimoni di quella civiltà dell’amore che è preludio all’avvento del regno di Dio’. La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima di 1/3 di assenze, all’esame conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano. Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00 Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa) Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta) Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini) Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo).

AL VIA LA SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA DI BASE

Lunedì 14, alle ore 18,00 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, avrà luogo l’inaugurazione della Scuola di Formazione Teologica. Prevista una introduzione a cura del direttore, don Salvatore Spataro, e alle ore 19.00 la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Salvatore Pappalardo.
La scuola Teologica “Beato Giovanni XXIII” è un servizio pastorale dell’Arcidiocesi volto a promuovere maggiormente la formazione teologica dei fedeli.
Tutti i laici e i religiosi, soprattutto gli operatori pastorali impegnati nelle nostre comunità, sono invitati ad approfondire, con gli strumenti propri della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un arricchimento personale e di un qualificato servizio ecclesiale.
La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima di 1/3 di assenze, all’esame
conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano.
Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00
Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa)
Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta)
Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini)
Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo)