Tentate truffe ai danni delle parrocchie. Sono continue le segnalazioni che arrivano da chiese in tutta la Diocesi. Un palese tentativo di estorcere denaro alle parrocchie annunciando cospicui lasciti testamentari, anche diverse decine di migliaia di euro.
Il modus operandi è sempre lo stesso. Sedicenti esecutori testamentari che comunicano, di solito telefonicamente, la disposizione di legati testamentari consistenti in somme di denaro a favore delle parrocchie. Ma la condizione essenziale per la riscossione del denaro è il versamento ad un notaio di una cospicua somma a titolo di onorario.
L’Arcidiocesi di Siracusa ha già denunciato l’evidente tentata truffa alle forze dell’ordine e la Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta. L’Arcidiocesi ha invitato i parroci a segnalare qualsiasi simile richiesta, ma il timore è che gli autori della truffa possano raggirare anche cittadini e soprattutto anziani. Il finto esecutore testamentario parla al telefono di una transizione sicura e veloce ed indica l’ufficio postale, luogo molto frequentato da anziani, quale strumento per concludere il lascito.
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“La gioia del Signore è la vostra forza”
Sarà il cardinale Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione e l’unità dei cristiani, a presiedere la solenne celebrazione dell’1 settembre prossimo al Santuario della Madonna delle Lacrime che chiuderà i festeggiamenti per la Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Il rettore del Santuario, don Luca Saraceno, ha presentato il 61° anniversario, dal 23 agosto al 1 settembre, che anche quest’anno prevede diversi momenti di preghiera e spettacoli.
Le celebrazioni ufficialmente inizieranno domenica 24 agosto con la messa di benedizione del cotone, che sarà presieduta da mons. Guido Marini, Maestro delle celebrazioni liturgiche Pontificie. Poi venerdì 29, primo giorno della lacrimazione, ci sarà mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano ed anche di Castelgandolfo, che riveste un ruolo di primo piano in quanto è il segretario della commissione di 8 cardinali scelti dal Papa per la riforma della Curia romana. Il secondo giorno ci sarà Antonio Augusto Dos Santos Marto, Vescovo di Leiria-Fatima, a ribadire ancora una volta il legame tra i due Santuari. Il 31 agosto, presiederà la solenne celebrazione Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme, che in serata darà una testimonianza durante un momento di preghiera ecumenico insieme a rappresentanti di altre religioni. Infine il 1 settembre concluderà il cardinale Walter Kasper, chiamato recentemente dal Santo Padre a curare l’impianto teologico del prossimo Sinodo della famiglia a metà ottobre a Roma.
“Non piangete, perché la gioia del Signore è la vostra forza”. E’ questo il tema di questo anniversario: “Si tratta di un espressione dal libro di Neemia – ha spiegato don Saraceno -. Si racconta del ritorno dall’esilio del popolo di Israele. Il popolo ascoltando la scrittura piange. Pianto non di dolore ma di gioia. La gioia del Signore da forza. Siamo invitati alla gioia di appartenere al Signore, la gioia legata ad un cammino di speranza. Non piangete è il grido di Maria che piange per noi. E’ il senso profondo della lacrimazione. Lacrime di preghiera e di gioia. Maria ci ricorda che Dio vuole asciugare le lacrime dei suoi figli e ci chiede di non piangere tutti siamo invitati alla gioia, unica“.
Anniversario della Lacrimazione di Maria
Martedì, 1 luglio, alle ore 19.30, nel salone “Giovanni Paolo II” del Santuario della Madonna delle Lacrime, avrà luogo la presentazione ufficiale del 61 anniversario della lacrimazione di Maria a Siracusa.
Sarà presente il rettore del Santuario, don Luca Saraceno. Il programma, che inizierà sabato 23 agosto per concludersi con la solenne celebrazione di lunedì 1 settembre, sarà illustrato alla comunità del Santuario e a tutti i fedeli che vorranno intervenire. Anche quest’anno momento centrale dei festeggiamenti saranno i quattro giorni dell’anniversario, ma sono diverse le iniziative collaterali che sono state organizzate.
L’evento
Il 29-30-31 agosto e il 1 settembre del 1953, un quadretto di gesso, raffigurante il cuore immacolato di Maria, posto come capezzale di un letto matrimoniale, nella casa di una giovane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, in via degli Orti di S. Giorgio, 11, nel quartiere della Borgata a Siracusa ha versato lacrime umane.
Il fenomeno si verificò, ad intervalli più o meno lunghi, sia all’interno che all’esterno della casa. Molte furono le persone che videro con i propri occhi, toccarono con le proprie mani, raccolsero e assaggiarono la salsedine di quelle lacrime. Il 2 giorno della lacrimazione, un cineamatore riprese uno dei momenti della Lacrimazione. Quello di Siracusa è uno dei pochissimi eventi così documentati. Il 1 settembre una Commissione di medici e di analisti, per incarico della Curia Arcivescovile di Siracusa, dopo aver prelevato il liquido che sgorgava dagli occhi del quadretto, lo sottopose ad analisi microscopica. Il responso della scienza fu: “lacrime umane”. Terminata l’indagine scientifica il quadretto smise di piangere. Era il quarto giorno.
Maurizio Gronchi su “Evangelii Gaudium”
Avrà luogo nei giorni mercoledì 25, giovedì 26 e venerdì 27 l’aggiornamento per il clero ed i laici della Diocesi.
Al mattino, alla Villa del Seminario a Canicattini, per il clero; e nel pomeriggio, dalle ore 18.00, al Santuario della Madonna delle Lacrime per i laici.
A tenere gli incontri sarà don Maurizio Gronchi, professore ordinario di Cristologia alla Pontificia Università Urbaniana e Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, che parlerà dell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco.
Cresima nel carcere di Brucoli
Dodici detenuti che si trovano rinchiusi nella casa circondariale di Brucoli (Augusta) hanno ricevuto il sacramento della cresima dall’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo.
I dodici, che hanno intrapreso un cammino con il cappellano del carcere, don Angelo, hanno partecipato alla celebrazione eucaristica insieme ai loro padrini.
Durante la messa, animata da un gruppo di frati cappuccini, si è svolto il rito della confermazione, con l’unzione sulla fronte con il sacro crisma. “Ricevete il sigillo dello Spirito Santo – ha ricordato l’arcivescovo – che ci unisce alla Chiesa e ci rende testimoni di Gesù nel mondo“.
“Dobbiamo imparare a donare il pane”

“La Chiesa è chiamata oggi a rendere riconoscibile il Signore Gesù, il Crocifisso-Risorto, nello spezzare il pane per donarlo a quanti hanno fame del pane del lavoro, del pane della casa, del pane dell’accoglienza, del pane della fraternità e della pace”. Così mons. Salvatore Pappalardo, nella sua riflessione al piazzale del Pantheon al termine della processione eucaristica dal Santuario.
“La partecipazione alla celebrazione e a questa processione del SS.mo Sacramento per le vie della città manifesta la nostra identità di cristiani, cioè di credenti nel Signore Gesù e suoi discepoli – ha detto mons. Pappalardo –. Professiamo questa nostra adesione al Cristo non in termini di vaga religiosità, ma lasciandoci illuminare e guidare dalla Parola del Vangelo e partecipando a quel rito memoriale da Lui istituito e fedelmente custodito dalla tradizione della Chiesa: «Gesù prese del pane…, lo spezzò… fate questo in memoria di me» (1 Cor 11,24). Lo “spezzare il pane” di Gesù non è la semplice azione di chi si siede a tavola per il pasto. Questo gesto di Gesù è simbolico, rinvia a tutta la sua esistenza: il pane spezzato è la sua vita donata, dall’inizio sino alla fine sulla croce.
Sintomatico il racconto dei discepoli di Emmaus che riconoscono il Signore Risorto nel gesto di spezzare il pane (cfr. Lc 24,30-31). La celebrazione eucaristica identifica il volto della comunità cristiana. La celebrazione è essa stessa normativa della vita dei cristiani. L’autentica partecipazione all’Eucaristia comporta il rinnovato proposito di spendere la vita al servizio del prossimo. La comunione sacramentale con Cristo genera anche la comunione con i fratelli”.
L’arcivescovo ha sottolineato la necessità di vivere il Vangelo tutti i giorni: “Noi – ciascuno di noi – che ci riconosciamo discepoli di Cristo nello spezzare il pane, dobbiamo imparare, come ha fatto Lui, a fare della nostra vita un dono per gli altri: siano i fratelli poveri, malati, anziani che vivono nelle nostre famiglie, siano i volti sconosciuti dei tanti immigrati che incontriamo per le vie della nostra città: a tutti siamo debitori della carità di Cristo!
Una particolare attenzione in questo momento meritano proprio gli immigrati. L’arrivo di migliaia di uomini e donne, favorito dall’operazione Mare nostrum, interpella certamente la nostra società ai vari livelli, locale, regionale, nazionale, internazionale, ma interpella con urgenza anche la comunità cristiana.
Senza sottacere quanto con grande senso di responsabilità stanno facendo le Autorità istituzionali locali, coordinate dal Prefetto, al fine di assicurare l’accoglienza temporanea di questi migranti in strutture del nostro territorio; né, tanto meno, sottovalutando l’impegno veramente lodevole delle comunità parrocchiali più direttamente interessate a questo fenomeno (mi riferisco alla parrocchie della città di Augusta, nel cui porto avvengono gli sbarchi), dobbiamo riconoscere con onestà che, pur in presenza di tanta generosità da parte di singoli e di gruppi impegnati nell’accoglienza dei fratelli migranti, le nostre comunità non mostrano di essere, nel loro complesso, sufficientemente sensibili e preparate a relazionarsi con la realtà drammatica della immigrazione. Come cristiani siamo chiamati a considerare il fenomeno migratorio non solo come emergenza, ma piuttosto come occasione propizia per capire ciò che lo Spirito Santo chiede oggi alle nostre Chiese”.
Si celebra il Corpus Domini
Domenica 22 giugno, solennità del Corpus Domini, la Diocesi vivrà uno dei momenti più intensi di vita ecclesiale. Nel pomeriggio avrà luogo un’unica celebrazione eucaristica. Al termine della concelebrazione seguirà la processione. Nella città di Siracusa, la celebrazione, presieduta dall’Arcivescovo emerito mons. Giuseppe Costanzo, avrà luogo alle ore 19 presso la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. Al termine della celebrazione, la processione muoverà dal Santuario per giungere al piazzale del Pantheon dove si concluderà con la riflessione guidata dall’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo e la benedizione.
“Siamo chiamati a informare e a favorire la partecipazione dei fedeli – ha spiegato il direttore dell’Ufficio liturgico, don Massimo Di Natale – e ad incoraggiare le realtà operanti nelle nostre Comunità parrocchiali a rendere visibile la loro presenza anche attraverso stendardi, labari, insegne e gonfaloni”.
Abbiamo riso … per una cosa seria
Raccogliere fondi attraverso l’acquisto di confezioni di riso della qualità “Thaibonnet”, prodotto dal Commercio Equo e Solidale. Abbiamo riso… per una cosa seria è il titolo dell’evento che domenica 15 giugno, a partire dalle ore 18, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio ospiterà presso la sua sede di via della Conciliazione 6 a Siracusa. Un’iniziativa curata dal CoPE (Cooperazione Paesi Emergenti), ente senza scopo di lucro federato con la FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario), che mira a sensibilizzare i paesi del Nord del mondo sull’accesso al cibo e sulla qualità della vita nei paesi del Sud del mondo.
I fondi verranno destinati al progetto Sisi ni kesho 2007 – Noi siamo il futuro, per sostenere la scuola materna e la primina nel villaggio di Msindo (Tanzania). La scuola, costruita nel 1983 dalla parrocchia locale, ha subìto varie chiusure: rimessa in funzione nel 2007 grazie alla ristrutturazione finanziata dal CoPE, è stata poi affidata nel 2013 al Comitato dei genitori. Oggi 90 bambini beneficiano delle attività scolastiche e delle opportunità ludico-formative all’aperto. L’obiettivo della raccolta è dunque di raggiungere la cifra di € 2.500, pari al costo annuo della mensa per questi bambini. Nel corso del 2012 e del 2013, i fondi raccolti sono stati destinati al Centro polifunzionale per i bambini di strada di Ambanja (Madagascar): qui i bambini hanno potuto godere di attività scolastiche e formative, oltre che di una mensa.
La data scelta del 15 giugno non è casuale, perché coincide con la festa liturgica di San Metodio patrono dell’Istituto. Anche per questo, all’evento presenzierà Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa e Modertaore dell’Istituto.
Per questa iniziativa si sono dunque mobilitate alcune realtà che a Siracusa sono da tempo impegnate tra l’altro nel volontariato, nella sensibilizzazione alle questioni della mondialità e nel commercio equo e solidale: il Gruppo Ad Gentes, la cooperativa Francisca Martin, L’Altro Mercato, l’équipe Nuovi Stili di Vita, la cooperativa L’Arcolaio e la Brucoli Swing Brothers Band.
Il Gruppo Ad Gentes, un gruppo di animazione missionaria nato nel 1984 a Siracusa presso l’Istituto delle suore Francescane Missionarie di Maria, per volere di sr. Francisca Martin e di un gruppo di giovani che avevano già vissuto esperienze di volontariato internazionale. Attraverso l’informazione, la formazione, il volontariato, il Gruppo opera in diocesi e nella provincia per sensibilizzare sulle problematiche dei paesi in via di sviluppo e sostanzialmente abbandonati sulla via della transazione democratica. Con la cooperativa Francisca Martin, dal 1992 gestisce a Siracusa (in Corso Timoleonte, 77) l’Altro Mercato, una Bottega di Commercio equo e solidale, dove è possibile acquistare prodotti che provengono da cooperative volte alla emancipazione delle popolazioni del Sud del Mondo.
L’équipe Nuovi Stili di Vita, che dal 2013 fa parte dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso dell’Arcidiocesi di Siracusa, si cura di promuovere buone pratiche quotidiane, solidali e sobrie per far riscoprire i quattro rapporti essenziali: con le persone, le cose, il creato e la mondialità. Partecipa all’evento di domenica 15 giugno con un laboratorio pratico dal titolo “Semi ritrovati”: un percorso di riscoperta e conoscenza dei semi e dei cereali ormai dimenticati, preziosi per la salute e per l’ambiente, che provengono da altre parti del mondo, che nutrono altri popoli e che possono diventare sulle nostre tavole uno strumento di solidarietà e di giustizia sociale.
La cooperativa sociale L’Arcolaio opera all’interno della Casa Circondariale di Siracusa, dove occupa 15 detenuti in attività di produzioni dolciarie, di preparazione pasti e di catering. La cooperativa, oltre a dare il proprio contributo all’evoluzione del sistema penitenziario verso modelli riabilitativi più efficaci, è sempre più attiva sul territorio dove partecipa alle iniziative che hanno come fine lo sviluppo sostenibile e solidale, la coesione sociale e la cittadinanza attiva. La cena dell’evento di sabato 15 sarà quindi preparata dagli opertori della cooperativa utilizzando il “riso Thaibonnet” messo in vendita per la raccolta dei fondi.
La serata sarà allietata da una performance canora della Brucoli Swing Brothers Band. Formata da detenuti della Casa di Reclusione di Augusta, la Band testimonia la possibilità di realizzare percorsi educativi di eccellenza all’interno degli istituti di pena. Il gruppo è caratterizzato, oltre che da una notevole capacità artistica, da grande affiatamento e partecipazione emotiva. Valori che la Band riesce a trasmettere al pubblico, regalando intensi momenti di gioia ed emozione.
Questa iniziativa, che mostra la possibilità di una collaborazione fattiva e positiva tra vari attori nell’ambito della vita sociale, viene ospitata dal San Metodio nel quadro delle attività culturali del presente anno accademico dedicato al tema della povertà. Questa iniziativa prelude alle attività del prossimo anno accademico 2014/15 dell’Istituto, che sarà dedicato al tema della gioia: la vita cristiana è improntata sulla gioia donata da Gesù Risorto, che ogni cristiano ha però la responsabilità di condividere con i fratelli, portandola nel mondo soprattutto ai più poveri e bisognosi.
I dati diocesani dell’8 per mille

Il vicario generale dell’arcidiocesi, mons. Maurizio Aliotta, e il responsabile del Servizio per il sostegno economico alla Chiesa, prof Giuseppe Cugnohanno comunicato come sono stati spesi i soldi dell’8 per mille e come si ha intenzione di spenderli in futuro, anche in risposta a una generosa partecipazione che fa del nostro territorio uno dei più attivi verso la donazione alla chiesa cattolica. Sono di più, rispetto alla media nazionale, i contribuenti siracusani che scelgono di destinare l’8 per mille alla chiesa cattolica: su 182 mila 219 dichiarazioni dei redditi, il 93,7% di esse contiene la firma che destina il benefit previsto dalla legge in favore della chiesa cattolica. La media nazionale di contribuenti che operano la stessa scelta è dell’82,9%.
Nel 2012 la diocesi ha ricevuto dalla Cei circa 2 milioni 800 mila euro dai fondi dell’Otto per mille. Una metà è stata impegnata per il sostentamento di parroci e parrocchie. L’altra metà è andata ripartita, più o meno in forme uguali, tra le opere di culto e pastorali (739 mila euro) e le opere di carità (600 mila euro). A queste ultime bisogna aggiungere anche 700 mila euro giunte dalla Caritas nazionale, sempre dai fondi dell’Otto per mille. Grazie a questi fondi sono state realizzate importanti opere: 1 milione e 200 mila euro per la chiesa di San Metodio, in contrada Palazzo; altrettanti per Santa Chiara a Priolo e per l’oratorio di San Filippo Neri a Canicattini. Sempre grazie all’Otto per mille è in costruzione il complesso parrocchiale di San Giuseppe Innografo a Augusta (3 milioni 200 mila euro in totale).
Nell’emergenza sbarchi la diocesi interviene, con i fondi dell’8 per mille, per sopperire a carenze strutturali. “Portiamo – spiega mons. Aliotta – nei centri di prima accoglienza ciò che serve; come viveri e indumenti. Poi sosteniamo la parrocchia di Bosco Minniti, che è un punto di riferimento di accoglienza costante. E non bisogna dimenticare che l’emergenza ha incrementato il fabbisogno delle mense parrocchiali: da 40 persone al giorno siamo passati a 60-70”. Per i progetti che mons. Aliotta chiama “di sistema”, è già attiva la Fondazione Comunità Val di Noto. “Ha lo scopo – spiega – di sostenere una ventina di progetti pensati per produrre occupazione”. Con 650 mila euro dai fondi dell’Otto per mille, quindi, crescono iniziative come “Frutti degli Iblei”, un progetto di produzioni agricole: “Grazie a questi progetti – dice mons. Aliotta – siamo stati in grado di inserire nel lavoro alcuni ex senzatetto ospiti della casa di solidarietà Sara e Abramo, utilizzando le competenze di ciascuno di loro”.
Migrazioni forzate e accoglienza

Ripensare le migrazioni. L’invito arriva da Augusta (Siracusa) dove si è tenuto il convegno dell’Ufficio regionale per le Migrazioni e dell’Ufficio regionale per la carità della Cesi. Ripensare le migrazioni per la necessità di ripensare la strategia dell’accoglienza. Caritas e Fondazione Migrantes propongono di andare a prelevare i rifugiati direttamente nei luoghi limitrofi ai conflitti o garantire loro la possibilità di chiedere asilo politico presso le ambasciate senza bisogno di arrivare in Italia. Una realtà lontana, troppo lontana. Della quale veniamo a conoscenza dai racconti drammatici: “Ha solo sedici anni – spiega Simona Cascio di AccoglieRete – ma è segnata da torture e abusi. Una ragazza nigeriana si è ritrovata sola nel 2012, quando una bomba in chiesa ha ucciso entrambi i genitori. E’ durato alcuni anni il suo viaggio fino alla Libia e poi in Italia. Mesi terribili che non sarà facile farle dimenticare. E sono tantissimi i casi di torture con le scosse elettriche. La violenza, soprattutto sui più piccoli ed indifesi, sta aumentando perché manca un controllo. Un giovane eritreo è partito con tutta la famiglia, erano in cinque. E’ stato un lento sterminio. E’ arrivato in Sicilia da solo”.
La Sicilia vive un momento difficile. Fa autocritica l’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo: “Dobbiamo riconoscere che pur in presenza di tanta generosità da parte dei singoli e di gruppi impegnati , le nostre comunità non mostrano di essere, nel loro complesso sensibili a relazionarsi con la realtà drammatica della migrazione. Diffidenza e paure inconfessate, difficoltà di aprirsi a ciò che è nuovo, costituiscono un barriera difficile da superare. Occorrono passi perché le nostre Chiese non si ritrovino dalla parte opposta a quella nella quale si trova Dio”. Le criticità comuni alle diocesi di Agrigento, Palermo, Piana degli albanesi, Ragusa e Siracusa riguardano lo scarso preavviso, la mancanza di chiarezza relativa alla durata della permanenza degli ospiti nelle strutture di accoglienza, la pianificazione dei servizi, la lentezza burocratica nel rilascio dei documenti.
Nella due giorni siracusana sono stati forniti numeri, dati, raccontate testimonianze di chi vive quotidianamente l’accoglienza. Kabà, senegalese, ringrazia padre Angelo per l’abbraccio che lo ha fatto sentire in famiglia, a casa. Vive nella parrocchia Santa Lucia ad Augusta: la comunità si prende cura del vitto, alloggio e studio di tre ragazzi. C’è padre Carlo, da anni punto di riferimento di centinaia di migranti, e sempre ad Augusta padre Giuseppe. A Priolo, una comunità parrocchiale è pronta ad accogliere quattro ragazzi. Forme di affido. Quelle veramente tali sono una quindicina. Ma esistono i tutor, circa 60 per oltre 200 minori. Sono stati la risposta all’arrivo in massa dei minori non accompagnati. Coppie e famiglie che hanno sentito il bisogno di accogliere.