“Vivere la fede in maniera autentica. Il messaggio cristiano così può arrivare al cuore di ogni uomo e la Chiesa si può fare autentica portatrice della volontà salvifica di Dio che in Cristo, per mezzo dello Spirito, inaugura un Regno che non avrà mai fine”. Con queste parole don Salvatore Spataro ha aperto al Santuario della Madonna delle Lacrime la Scuola di Formazione teologica di base “Giovanni XXIII”.
Un’iniziativa voluta dall’Arcivescovo, Salvatore Pappalardo, per promuovere la formazione teologica dei fedeli che ha riscosso un’ottima partecipazione nei primi due anni. Gli operatori pastorali sono invitati ad approfondire, con gli strumenti della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un qualificato servizio ecclesiale. Sul tema “Chiesa e Regno di Dio nella escatologia delle Costituzioni Conciliari Lumen Gentium e Gaudium et spes”, don Spataro ha spiegato: “Come Chiesa, membra di un unico corpo e parte di un unico popolo, rifletteremo, sulle tematiche del Regno di Dio in una prospettiva che presenteremo come esigenza del Vivere la fede. La Chiesa non è mai chiusa in se stessa, ma è aperta al perenne vivendo la storia presente, un tempo che impegna tutti i suoi membri in cammino di conformazione a Cristo, di impegno nella vita temporale per la salvezza oltre il tempo. La Chiesa entra così nelle questioni antropologiche di grande rilievo e su queste essa è chiamata ad essere sempre “segno profetico”, maestra e testimone della bellezza di ogni vita umana in cammino verso il suo pieno compimento. Il Magistero esprime che la Chiesa deve essere anch’essa “pastorale”. Il messaggio cristiano così può arrivare al cuore di ogni uomo e la Chiesa si può fare autentica portatrice della volontà salvifica di Dio che in Cristo, per mezzo dello Spirito, inaugura un Regno che non avrà mai fine”.
Le lezioni della Scuola di Formazione Teologica di Base, distinta in tre anni di corso, si terranno ogni lunedì nei quattro vicariati.
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Primo appuntamento con la catechetica
Venerdì 17 ottobre, alle ore 18.00, riparte la Scuola di Catechetica, promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”, in collaborazione con l’Ufficio Catechistico Diocesano di Siracusa. Interverrà don Alfio Corritore che si soffermerà sul Vaticano II e la Gravissimum educationis.
Le lezioni si svolgono all’Istituto in via della Conciliazione. Per altre informazioni su www.sanmetodio.eu
Al via la Scuola di Formazione teologica
Sarà inaugurata, lunedì 13 ottobre, alle ore 18,00, nel salone Giovanni Paolo II del Santuario della Madonna delle Lacrime, la Scuola di Formazione teologica di base “Giovanni XXIII”. Introdurrà il direttore don Salvatore Spataro, seguirà la celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, nella Basilica Santuario.
La scuola di Formazione Teologica di Base “Giovanni XXIII” si prefigge di promuovere la formazione teologica dei fedeli. In particolare gli operatori pastorali sono invitati ad approfondire, con gli strumenti propri della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un arricchimento personale e di un qualificato servizio ecclesiale.
La Scuola di Formazione Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso ai termini dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima 1/3 di assenze, all’esame conclusivo.
L’iscrizione è possibile solo per coloro che hanno già frequentato il 1 e il 2 anno ciclico.
Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle ore 18.30 alle ore 20.00.
VICARIATO DI SIRACUSA
Siracusa 1: SS. Salvatore, Salone parrocchiale
Siracusa 2: San Metodio, Salone parrocchiale
VICARIATO DI AUGUSTA
Augusta: Santa Lucia, Salone Caritas
Melilli: Chiesa Madre, Salone parrocchiale
VICARIATO DI LENTINI
Lentini: Cristo Re, Salone parrocchiale
VICARIATO DI PALAZZOLO
Floridia: S. Lucia, Salone parrocchiale
Le reliquie di Santa Lucia ad Isernia
Migliaia di pellegrini hanno accolto l’arrivo delle Sacre reliquie di Santa Lucia a Isernia. Una delegazione composta dal vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, dal presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione, e dal maestro di Cappella Benedetto Ghiurmino, ha portato per tre giorni nel Santuario diocesano Santa Maria della Pace a Fragnete- Isernia le reliquie della martire siracusana.
“Ci hanno accolto in maniera splendida – ha detto il presidente Piccione -. Ed è bellissimo vedere due comunità che si incontrano nel nome di Lucia”.
Ad accogliere la delegazione siracusana è stato il vescovo della Diocesi, monsignor Camillo Cibotti. Nella parrocchia San Pietro Celestino, Santuario diocesano Santa Maria della Pace hanno avuto luogo le messe solenni con la partecipazione dell’Unione italiana ciechi. Ed ancora l’adorazione coloristica animata dalle comunità parrocchiali di Scapoli e Castelnuovo. Ma anche dall’Unitàlsi e dal gruppo Rinnovamento nello Spirito. A coordinare l’accoglienza il parroco Domenico Veccia. Centinaia le persone che hanno voluto rendere omaggio alle reliquie e hanno partecipato ai diversi momenti di preghiera organizzati.
Tra le istituzioni presenti il vicesindaco di Isernia, ed i sindaci di Villa Santa Lucia (Frosinone) e Capracotta (Isernia).
Scuola per la formazione al politico

Al via oggi “Per le strade di Ninive” giunta ormai al terzo anno, promossa dall’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Stamattina, con inizio alle ore 9.30, al Santuario della Madonna delle lacrime a Siracusa, si terrà l’incontro su “Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città”. Relatore sarà don Nisi Candido, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio. Seguirà il dibattito su: Nelle nostre città si muore sempre più di cancro.
All’incontro sono stati invitati tutti i sindaci della Diocesi ed i consiglieri comunali.
Ma oggi la Diocesi di Siracusa celebra anche la 9 Giornata della custodia del creato (1 settembre 2014). L’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato dell’Arcidiocesi di Siracusa come consuetudine posticipa la data di un mese per la concomitanza con i festeggiamenti della Madonna delle Lacrime.
“Rinnovo l’invito a sensibilizzare alle tematiche sulla Dottrina Sociale della Chiesa perché diventi catechesi ordinaria nell’itinerario di formazione cristiana ed in particolare incoraggiare la partecipazione alla Scuola diocesana per la formazione al sociale e al politico che quest’anno ha come titolo “Educare alla cittadinanza responsabile” – ha scritto nel suo invito il direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato, don Angelo Saraceno –. Colgo altresì l’occasione per stimolare, vista la tematica del Messaggio della custodia del creato, a collaborare più attivamente al rilevamento in occasione dei funerali nelle nostre chiese, delle cause di decesso attingendo direttamente alle informazioni familiari e trasmetterle in questo Ufficio tramite apposita scheda a suo tempo inviata. Quanto prima sarà inviato un rilevatore ufficiale di questo ufficio per questa iniziativa. Certo tale rilevamento non ha nessuna pretesa di scientificità ma vuole essere un segno di una piccola attenzione al dramma che il nostro popolo sta vivendo con una percentuale ormai altissima. Forse questo nostro interesse può creare una maggiore attenzione per le nostre autorità a salvaguardare la vita umana difendendola in ogni modo”.
In totale sono dieci gli incontri organizzati nell’ambito della Scuola Diocesana di formazione al Sociale e al Politico. Si terranno sempre il sabato mattina dalle 9.30 nel centro Caritas di via Pietro Frixa ad Augusta.
Mons. Amenta nominato vicario generale
L’Arcivescovo di Siracusa, Monsignor Salvatore Pappalardo, ha nominato il nuovo vicario generale dell’Arcidiocesi.
Mons. Sebastiano Amenta prende il posto di mons. Maurizio Aliotta, Docente stabile dello Studio Teologico “San Paolo” di Catania, che stato nominato Preside dell’Istituzione accademica etnea.
Mons. Amenta, ordinato nel dicembre del 2000, attualmente è direttore dell’ufficio amministrativo diocesano e direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del turismo e dello sport. E’ delegato per l’Ente Cattedrale e recentemente è stato nominato dall’arcivescovo delegato per la Visita delle Sacre spoglie di Santa Lucia a Siracusa.
“Il Gran Cancelliere della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia – scrive l’arcivescovo alla comunità diocesana –, ha nominato Preside dello Studio Teologico “San Paolo” di Catania il nostro carissimo don Maurizio. Con tale nomina sono state riconosciute la preparazione culturale nonché le doti umane e spirituali di don Maurizio. Perciò, mentre ci congratuliamo con lui, gli formuliamo i migliori auguri per questo nuovo incarico ecclesiale: ne saranno beneficiari i seminaristi allievi del “San Paolo” ma anche le Comunità diocesane. Non essendo compatibile il nuovo ufficio di Preside con quello di Vicario Generale dell’Arcidiocesi, ho accettato le dimissioni da questo incarico di don Maurizio, manifestandogli nel contempo i miei personali sentimenti di gratitudine per la sua piena e schietta collaborazione prestatami in questi primi anni del mio episcopato a Siracusa. Ho chiesto al Signore di illuminarmi per scegliere un’altra persona. La scelta è caduta sul carissimo mons. Sebastiano Amenta, che con gioia presento a voi e per il quale chiedo a tutti di accoglierlo cordialmente e di sostenerlo nel suo ministero con la vostra perseverante preghiera”.
L’arcivescovo Mons. Pappalardo ha nominato anche i quattro Vicari Foranei. Si tratta di mons. Salvatore Marino (Siracusa), padre Salvatore Vinci (Augusta-Melilli), padre Salvatore Siena (Lentini), e mons. Salvatore Garro (Palazzolo).
” …. Aspettando Santa Lucia”

Si intitola “ … Aspettando Santa Lucia” la lettera che l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, ha scritto alla comunità diocesana in preparazione alla festa della patrona Santa Lucia del prossimo 13 dicembre e soprattutto in attesa dell’arrivo delle Reliquie del Corpo della Vergine siracusana (14-20 dicembre) custodite a Venezia e concesse dal Patriarca di Venezia nel decennale della storica visita del dicembre 2004, in occasione del diciassettesimo centenario del martirio della santa.
Mons. Pappalardo ha invitato a seguire l’esempio della patrona e mettere in pratica oggi quella testimonianza unica.
“Questa nuova visita, che possiamo certamente considerare senz’altro come un evento straordinario, la vivremo certamente con grande gioia e auspico anche con vivo fervore spirituale – scrive l’arcivescovo –. La permanenza tra di noi delle Sacre spoglie di Santa Lucia, concittadina illustre per la sua straordinaria testimonianza di fedeltà e amore a Cristo Signore, deve suscitare nel nostro animo di cristiani analoghi sentimenti di amore fedele al Signore Gesù e propositi di vita santa. “Confortati dalla sua testimonianza, siamo spronati anche noi ad affrontare il buon combattimento della fede per condividere con lei la stessa corona di gloria” (cfr. Prefazio dei Santi I). “Voi onorerete me per grazia del Signore Nostro Gesù Cristo osservando di cuore i suoi comandamenti”. Queste parole profetiche pronunciava Santa Lucia dinanzi ai persecutori nell’atto di affrontare il martirio. Tornando ora nella sua città, a noi, suoi devoti, Ella non può che ripetere la stessa esortazione ad osservare i comandamenti di Dio. Ed al prefetto Pascasio, che cercava di distoglierla dal proposito di servire il Signore, Ella con fermezza d’animo replicava: “Io giorno e notte medito la legge del mio Dio … giammai potrai smuovermi dal mio proposito e farmi acconsentire al peccato” (Codice Papadopulo). Saremo dunque veri devoti di Santa Lucia, carissimi fratelli e sorelle, se ci impegniamo ad osservare seriamente i comandamenti del Signore. L’esempio della nostra Santa e la sua intercessione ci facciano maturare propositi di autentica vita cristiana: sarà questo il frutto migliore della visita delle sue Reliquie nella nostra città”.
“E’ una storia che ci appartiene”

“Siracusa ancora un volta è stata terra di incontro e segno di unità: il messaggio della lacrime umane di Maria, conosciuto e raccontato dai pastori invitati alle celebrazioni, è ancora di straordinaria e storica attualità per le immani tragedie umane che colpiscono diversi luoghi della nostra terra”. Il rettore della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, don Luca Saraceno, ringrazia tutti i volontari che hanno accolto le migliaia di pellegrini giunti a Siracusa per partecipare al 61° anniversario della Lacrimazione di Maria.
La città aretusea è stata meta di fedeli che hanno voluto ricordare i quattro giorni di quell’evento storico che ha segnato non solo Siracusa. Tantissimi i siracusani che sono entrati in Santuario per una preghiera, per partecipare alla celebrazione, o che hanno scelto l’Oratorio di via degli Orti per rendere omaggio alla Madonnina delle Lacrime.
“Devo registrare un’accresciuta consapevolezza da parte della comunità cittadina di Siracusa dell’immenso valore e pregnante significato dell’evento storico della lacrimazione di Maria – ha detto don Luca –: il rischio è che l’anniversario possa essere vissuto come uno sbiadito e sfocato ricordo. Compito della comunità diocesana tutta e del Santuario in particolare è tenere sempre viva la memoria vicina di un evento di grazia che ha toccato profondamente la coscienza ecclesiale e sociale di questa nostra città e verso il quale tutti abbiamo un inestinguibile debito: questa è una storia che ci appartiene intimamente”. Il rettore ha voluto ricordare le diverse manifestazioni esterne del programma che hanno caratterizzato l’anniversario: dalla sera di riflessione e di spettacolo sul sagrato della Chiesa Cattedrale con Tosca, Sebastiano Lo Monaco e Salvo La Rosa alla bicifestazione lungo le strade della città, dalla riflessione con Pianti di-versi alla serata ricordo in piazza Euripide e alla messa in opera de La bottega dell’orefice di Karol Wojtyla. Per concludere con la presentazione della mostra fotografica Matres-Le donne dell’esodo all’incontro coi bambini attraverso la rappresentazione de La fabbrica delle Lacrime.
“Da Siracusa è stato inviato un messaggio di speranza e di pace in tutto il mondo: assai significativo il fatto che nei giorni dell’anniversario siano stati contemporaneamente presenti in Santuario il vescovo di Fatima, il patriarca latino di Gerusalemme e il cardinale Kasper, presidente emerito della Congregazione per l’unità dei cristiani. Non dimentichiamo la visita di Mons. Guido Marini e di Sua Ecc.za il vescovo Marcello Semeraro, entrambi particolarmente vicini, anche se a titolo diverso, alla figura di Papa Francesco. La veglia di preghiera per la pace, con la testimonianza straordinaria di Sua Beatitudine Foad Twal, ha rappresentato uno dei momenti più alti dell’anniversario. Le lacrime di Maria invocano pace tra i figli divisi in un mondo lacerato da lotte e discordie”.
Infine un ringraziamento anche ai tanti mezzi di comunicazione che hanno seguito l’anniversario: “E’ un momento sempre più atteso e sentito. Ha colpito per questo la presenza di due emittenti televisive religiose come TV2000 e Telepace che hanno raccontato la manifestazione mariana di Siracusa e presentato diversi momenti delle celebrazioni, e mi piace ricordare anche il quotidiano Avvenire, la Rai regionale o Radio Vaticana. Il mio grazie naturalmente è a tutti i giornalisti siracusani che da anni raccontano l’evento prodigioso. Il lavoro di progettazione da parte dei volontari del Santuario è realmente impegnativo e lo si fa con estrema gioia, competenza e amore. A questo speriamo corrisponda sempre di più un’attenzione da parte di tutti in termini di partecipazione e atteggiamento propositivo, lasciando da parte quegli sterili disfattismi di cui purtroppo siamo particolarmente avvezzi e che spesso non consentono al Santuario di Siracusa, custode del segno delle lacrime di Maria, di liberare tutte le sue ancora inespresse potenzialità”.
“Abbiamo bisogno delle vostre preghiere”

“Non posso non pensare alla violenza religiosa, che si traduce in scritte offensive e minacce, che spesso si vedono sui muri delle chiese e dei conventi in tutta la Terra Santa; al processo di pace in Medio Oriente, che vede nel conflitto israelo-palestinese uno dei nodi più aggrovigliati; al terrorismo di Al Qaida e dell’Isis in Iraq e Siria, inizialmente supportato dalla Comunità internazionale e che ormai fa paura a tutto il mondo”. E’ uno dei passaggi dell’omelia che Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, ha tenuto alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime per il 61 anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Ad accoglierlo è stato l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo: “Siamo partecipi alle sofferenze del tuo popolo – ha detto – e lo affidiamo alle preghiere della Madonna delle Lacrime”. Presenti il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, Mons. Gianbattista Diquattro, nunzio apostolico in Bolivia, e Mons. Giuseppe Costanzo, Arcivescovo emerito di Siracusa. Tra i fedeli il Luogotenente dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Russo, oltre alle autorità civili e militari.
“Come sono attuali le lacrime in questo tempo periodo tanto tormentato! Tempo di crudeltà e malvagità. Tempo di violenza e prepotenza. «Siamo alla terza guerra mondiale», ha detto di recente papa Francesco”. Il Patriarca di Gerusalemme ha parlato della sua terra: “A noi Pastori del Medio Oriente, vedendo tutta la crudeltà degli uomini, vedendo i continui massacri di Gaza, la persecuzione dei cristiani per la loro fede, a noi che ci troviamo sulle orme di Gesù, non rimane che pregare, aspettare e piangere, guardando il mondo umiliato, perché incapace di fermare la violenza e tanto orrore. Oggi parlare di morte, di sofferenza, di malattie ci fa paura perché non abbiamo fede, e non avendo fede, non troviamo la risposta a tante domande. Anche oggi non mancano i cristiani, fedeli a Cristo, che nel Medio Oriente hanno preferito la morte, l’esodo e la spogliazione di tutto, ma mai hanno accettato di convertirsi all’Islam per aver salva la vita…
In Terra Santa viviamo un conflitto che non sembra trovare una soluzione a breve termine, e che pesa fortemente su tutti i suoi abitanti, compresi i cristiani. Questa dolorosa realtà solleva molte domande sul nostro futuro in questo paese, ed è fonte di profonda preoccupazione. Abbiamo bisogno della risposta della fede. La risposta non è né l’emigrazione, né il chiuderci in noi stessi. La risposta è rimanere, vivere e morire in Terra Santa. La nostra terra è santa e in quanto tale, le dobbiamo una risposta di fedeltà, perché la nostra permanenza è una vocazione divina, una benedizione, un privilegio”.
Infine il Patriarca ha fatto riferimento alla terra di Sicilia: “Ma molte lacrime vengono versate anche in questa terra, nell’amata Sicilia. Sono le lacrime di coloro che sono arrivati in quest’Isola, in fuga dalla propria terra e ora sono lontani dalla loro patria. Molti di loro hanno scelto la cara Sicilia come luogo di transito, e molti si trovano sepolti in questa terra e in questo mare. Quante lacrime sono versate da coloro che vengono rifiutati, respinti, non accolti! La Madonna di Siracusa piange con noi e su di noi! Noi, come Chiesa Madre di Gerusalemme, oltre ai numerosi problemi sociali e politici che ci sommergono quotidianamente, siamo anche alle prese con le migliaia di rifugiati che hanno abbandonato le loro case in Siria e in Iraq, per scappare dai combattimenti che infuriano in quel paese. La Caritas giordana, sostenuta anche dalla Caritas Italiana, è mobilitata per aiutare questi nostri fratelli. Abbiamo aperto le nostre scuole per accogliere i bambini siriani. Abbiamo aperto le porte del Centro Regina della Pace, per accogliere tante famiglie cristiane dalla Siria e dall’Iraq. Questo deve essere il vero volto della nostra Chiesa: umile, debole, povera, che si sente realmente al servizio di ogni uomo, e che si apre nella carità a tutti coloro che hanno bisogno. Questo per noi è un tempo propizio per spalancare lo sguardo del nostro cuore, verso i fratelli più bisognosi, condividendo con loro quanto noi possediamo. In questi tempi duri, Maria piange con noi e su di noi… Le lacrime della Madonna ci guariscano, ci ridiano la vista”.
“Non siate indifferenti”

Non possiamo non pensare al pianto della Madonna come ad un forte richiamo alla nostra coscienza. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi ha detto il Papa in occasione del suo viaggio apostolico a Lampedusa, ci rende insensibili alle grida degli altri. La miseria, il dolore, la morte di tanti uomini e donne non può lasciarci indifferenti, noi che ci proclamiamo discepoli del Signore Gesù”.
L’arcivescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo, nel primo giorno dell’anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa si interroga sul significato di quelle lacrime. Il Pastore della Chiesa siracusana presiede la celebrazione all’Oratorio in via degli Orti, proprio davanti quell’abitazione che fu teatro dell’evento prodigioso. “Ricordiamo e riviviamo le emozioni degli eventi straordinari accaduti in quei giorni, ma, soprattutto, riflettiamo e continuiamo ad interrogarci sul significato religioso di quel segno,
che la Madonna Santissima ha voluto si verificasse all’interno della casa di una famiglia della nostra città, affidando alla Chiesa di Siracusa il compito di custodirne la memoria
e di diffonderne il messaggio. Quale era il significato religioso di quelle lacrime? Perché la Madonna si è voluta manifestare a noi con questo segno? Quale messaggio ha voluto
comunicarci? Erano queste le domande che i testimoni dell’evento si posero fin dagli inizi. Anche noi continuiamo ad interrogarci: cosa dicono a noi, oggi, le lacrime della Madonna?”.
Mons. Pappalardo ha provato a rispondere: “Possiamo affermare che le lacrime della Madonna, come le lacrime di ogni madre, sono segno particolarmente espressivo della sua materna presenza e partecipazione alla nostra condizione di figli. Il pianto di una madre esprime l’intensità dei propri sentimenti dinanzi alla condizione dei figli: sono lacrime di gioia; talvolta, di dolore; sempre lacrime di speranza. Possiamo legittimamente pensare che anche le lacrime della Madonna, la più tenera delle madri, siano segno eloquente della sua divina maternità, della sua misericordia verso ciascuno di noi, suoi figli amatissimi. In questo anno, durante il quale sono state versate tante e tante lacrime di sangue da parte di uomini e donne, bambini ed anziani costretti dalla guerra, dalla persecuzione, dalla miseria a lasciare la loro terra per intraprendere viaggi di speranza che, talvolta, purtroppo, per molti di essi si sono tramutati in percorsi di morte, non possiamo non pensare al pianto della Madonna come ad un forte richiamo alla nostra coscienza. Il Papa, in occasione del suo viaggio apostolico a Lampedusa, lo scorso anno, ci metteva in guardia da quell’atteggiamento da lui definito “globalizzazione dell’indifferenza” di cui, purtroppo, noi non siamo esenti. Per la verità, i rappresentanti delle Istituzioni civili si sono lodevolmente adoperati per offrire accoglienza alle diverse decine di migliaia di profughi approdati nel nostro territorio ed anche numerosi volontari delle nostre parrocchie hanno generosamente collaborato per renderne più confortevole l’accoglienza; purtroppo, però, dobbiamo riconoscerlo, nell’animo di molte persone è diffuso il senso dell’indifferenza se non, addirittura, della diffidenza e della insofferenza per queste presenze che in qualche modo vengono a turbare il nostro quieto vivere. Le lacrime della Madonna, la nostra Madre santissima, ci ottengano, cari fratelli e sorelle, di sapere versare lacrime di conversione autentica, lacrime di compassione e di misericordia, che aprano il nostro cuore alla solidarietà verso tutti i nostri fratelli più poveri”.
Oggi alle ore 18.00, raduno dei fedeli delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo in via degli Orti, processione con il Reliquiario verso il Santuario. Alle ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo.
Domani alle ore 19.00 la Solenne Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da Sua Ecc.za António Augusto Dos Santos Marto, Vescovo di Leiria-Fatima e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Lentini. Durante la Celebrazione sarà offerto il servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura della Sezione Provinciale ENS di Siracusa che permetterà la partecipazione della Comunità Sorda ore 20.30 Pellegrinaggio interparrocchiale delle Famiglie Francescane di Siracusa (Ordine Frati Minori, Terz’Ordine Regolare, Padri Cappuccini, Ordine Francescano Secolare) che si concluderà con la celebrazione Eucaristica in Basilica.
Alle ore 21.30 Arte e fede (sul sagrato della Cripta). «Davanti alla bottega dell’orefice», tratta dall’omonima opera teatrale di Karol Wojtyla – Regia di Claudia Koll. Realizzazione a cura della Star Rose Academy di Roma.