Lo scorso 2 ottobre, si è svolta l’Assemblea diocesana di Azione Cattolica, a Canicattini Bagni, presso l’Oratorio San Filippo Neri, un momento intenso per l’intera Associazione diocesana che, con fiducia e speranza, continua il cammino a servizio della Chiesa locale.
Si è trattato del primo degli appuntamenti pensati quest’anno che mirano a formare educatori ed animatori e che ha avuto come tema “Cosa l’Azione Cattolica, a più’ di 150 anni dalla sua nascita, può dire alla Chiesa e al mondo di oggi: Le radici e le ali”. Diverse le parrocchie presenti, provenienti da Siracusa, Floridia, Solarino, Canicattini Bagni, Augusta, Sortino, Carlentini e Lentini.
Dopo i saluti iniziali, c’è stato l’intervento di Raffele Gurrieri, già presidente diocesano ed attualmente membro della Delegazione Regionale di AC, il quale ha affrontato il tema complesso, attraverso un’analisi attenta della storia e del passato degli uomini e delle donne di AC, con lo sguardo rivolto, tuttavia, al futuro, alle possibilità sempre nuove per l’Azione Cattolica di porsi, nel tempo che viviamo, come strumento profetico per la vita della Chiesa e del Paese intero.
L’Azione Cattolica è chiamata a stare dentro la storia, senza avere paura delle difficoltà e delle crisi del momento, ma, al contrario, non stancandosi mai di seminare, di arare il terreno che le viene affidato, di guardare alla vita delle persone, ai loro problemi, alle loro ansie ed alle loro speranze, camminando accanto a ciascuno, senza paura.
I grandi Santi di AC hanno insegnato, infatti, che la pazienza del dialogo, il confronto, sono fondamentali, perché anche le discussioni possono essere necessarie, anzi sono un valore aggiunto, se servono a trovare soluzioni condivise, a crescere e camminare insieme col desiderio costante di fare un servizio alla Chiesa e ai fratelli.
Il dibattito che ne è scaturito ha confermato il desiderio e l’importanza della formazione, del dialogo, del camminare insieme.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’assistente unitario, Padre Maurizio Aliotta, insieme con l’assistente ACR, padre Renato Corso.
I lavori si sono conclusi nel pomeriggio dopo la presentazione dei cammini formativi annuali, ai quali i partecipanti hanno assistito divisi nei settori e nell’articolazione. Si sono condivise idee, proposte, difficoltà’, ma soprattutto speranze.
Infatti sperare è il verbo che accompagnerà l’AC in questo anno pastorale, verbo che “ci sprona ad avere il coraggio di allargare gli orizzonti”, con l’augurio che “la nostra voce diventi strumento con cui Dio si fa vicino, dona la sua forza, ama, dà’ senso all’esistenza di ognuno”.