“Viviamo un tempo in cui lo straniero è considerato un nemico da cui difendersi e le persone più fragili solo un fastidio”. Così mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa, nel suo tradizionale discorso dal balcone. “Le nostre relazioni sono improntate a una litigiosità sterile che impedisce il dialogo e ostacola la realizzazione del bene comune. L’accoglienza del povero e dell’immigrato sono un’occasione di arricchimento. C’è la necessità di servitori generosi, competenti e disinteressati pronti a spendersi per il bene comune, affinché nessuno resti solo e dimenticato” e di “progetti lungimiranti che trascurando il consenso immediato aprano la strada a nuovi scenari nel campo del lavoro e del futuro dei nostri giovani”. Nel Santuario si celebrerà l’Ottavario: giorno 20 il rientro del simulacro in Cattedrale.