Oltre 1600 persone assistite, complessivamente, di età compresa tra i 19 ed i 76 anni, italiani ed immigrati. Si è concluso, dopo un anno, il progetto della Caritas diocesana “Rifondiamoci” finalizzato all’aiuto del prossimo, soprattutto delle nuove povertà. Il progetto è stato gestito dalla CaritasDiocesana di Siracusa e cofinanziato attraverso i fondi della Cei 8xmille e con il contributo dell’Arcidiocesi di Siracusa. “Siamo qui come Chiesa – ha detto mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa -. Quel Vangelo che siamo chiamati ad annunciare si traduce in carità. Vedendo il povero ed il sofferente, da qualsiasi parte arrivi, noi vediamo il Cristo Crocifisso”. Sono intervenuti Filippo Villaruel, direttore della Caritas diocesana; e Francesco Mudanò, tutor del progetto.
“I centri di ascolto – ha detto don Marco Tarascio, responsabile dei progetti Caritas – sono arrivati a persone che non frequentavano le parrocchie. Proviamo a dare una speranza. E stiamo ripartendo con altri progetti: uno destinato ai giovani, uno alle famiglie, e l’ultimo, in collaborazione con le suore scalabriniane, per monitorare i flussi migratori a Siracusa”. Nel corso del progetto sono stati formati 40 volontari, creati 4 Centri d’ascolto in zone strategiche della Città che hanno fornito servizi specifici di ascolto, accompagnamento, sostegno al reddito, orientamento, supporto psicologico/relazionale, risposta ai bisogni urgenti attraverso il coinvolgimento di parrocchie e, grazie ad una convenzione con Epaca, patronato Coldiretti, consulenza previdenziale, sanitaria ed amministrativo-burocratica.Acquistati 16.915 prodotti alimentari e 2850 prodotti per l’igiene della persona. Nel dettaglio i volontari hanno affrontato problematiche di tipo abitativo 34,8%; di tipo familiare/relazionale (separazione, divorzio, maternità nubile) 52,1%; di tipo reddituale 96,7%; scolastiche 91,1%; psicologico/relazionali 13,3%; occupazionali (disoccupazione, lavoro precario) 86,5%; di salute (gravi problemi di salute, handicap, situazioni post-traumatiche) 21,2%. I centri d’ascolto hanno effettuato 1358 interventi, dai beni materiali di prima necessità (farmaci, alimenti, bombole gas, visite mediche specialistiche): 38,4%, al sostegno per il pagamento delle utenze 31,1%; dal pagamento canoni di locazione.
“I centri di ascolto – ha detto don Marco Tarascio, responsabile dei progetti Caritas – sono arrivati a persone che non frequentavano le parrocchie. Proviamo a dare una speranza. E stiamo ripartendo con altri progetti: uno destinato ai giovani, uno alle famiglie, e l’ultimo, in collaborazione con le suore scalabriniane, per monitorare i flussi migratori a Siracusa”. Nel corso del progetto sono stati formati 40 volontari, creati 4 Centri d’ascolto in zone strategiche della Città che hanno fornito servizi specifici di ascolto, accompagnamento, sostegno al reddito, orientamento, supporto psicologico/relazionale, risposta ai bisogni urgenti attraverso il coinvolgimento di parrocchie e, grazie ad una convenzione con Epaca, patronato Coldiretti, consulenza previdenziale, sanitaria ed amministrativo-burocratica.Acquistati 16.915 prodotti alimentari e 2850 prodotti per l’igiene della persona. Nel dettaglio i volontari hanno affrontato problematiche di tipo abitativo 34,8%; di tipo familiare/relazionale (separazione, divorzio, maternità nubile) 52,1%; di tipo reddituale 96,7%; scolastiche 91,1%; psicologico/relazionali 13,3%; occupazionali (disoccupazione, lavoro precario) 86,5%; di salute (gravi problemi di salute, handicap, situazioni post-traumatiche) 21,2%. I centri d’ascolto hanno effettuato 1358 interventi, dai beni materiali di prima necessità (farmaci, alimenti, bombole gas, visite mediche specialistiche): 38,4%, al sostegno per il pagamento delle utenze 31,1%; dal pagamento canoni di locazione.